Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 420

DELLA I M I T A T I O N E .
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mille bellezze di[ferfe in modo,y che per<u<en+-
tura ttnafola in cia/cunfulaineute fiam olte .tea
nebre rijflendea;,quella età fiuaknente uenney
nella quale. coni*aiuto di coloro
,
che,ojferufilo
boaeano
, f i
poterono veder infinite? ojjèruatio
m ,
ni t .
0
oè infinite perfetiioni infiemdfoeqfafrs
4
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alcun perfetto ingegno,furqn norme ;t<dbwbfa.
te.
perfetti
oni
,
prima erm o difperfein mola ­
ti autori, fu ro ìivefo tem te riluCere m a n
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lo.
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dunque colui;> clic .imita un perfetto
iChs Imf*
im itatiperfettia# dimiUtraunatcLÌn uno :
esseoso muoso
tatrto meglio, quanto.in quell*uno effa p erfetta
perseti
tfatte, app ar continuata, n m m una fola partdjfaf^
oso
delfacompofitio n compofia
;'
fi.cotne in aleundfa
qtfa[primi autori veder fi potea. Debbiamo
pw far* che non imitando nofialcunpp+i
fe tto , nta noi m tdefim ; in noi medefimi, norr-
pQjJafaJère fenon quel poco di bello , cjieMna*.
%
tura.elcafo può dare ad& tu n , Etri» qu efia? '
si,,
f i
buona openion ci dee -confermar la nobHffimfe
-
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arje dtl.djfegno «fotto Iqqualxade la Ttttùrfa
*
esse
la Scoltura imperoche neffma di quefity
ginfferìfafuafomm itk
9
perche alcmVàttore,o
*
Scultore del fido fuo ingegno fieóntentaffè
, #
perche uolcndo lafciare alcuna opera perfetta
f -v
ej]o piglia/Je la fimititudìne. folamente dt alcu~y
ita particolar perfona : perche i cieli noii d ted e^
ro mai ad alcuno individuo tutte le perfettionk
andi tigiudteio di.Zeufifu >di più uergrni cAt
glier le parti più belle
a. esse
quelle accompagnò
alla belleZs
.4
*
ehe egli fibaueua formato n ella .
m ente
,
prfettìfìim adifignatrice'Ji quei fù fa
1...,410,411,412,413,414,415,416,417,418,419 421,422,423,424,425,426,427,428,429,430,...516
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