Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 411

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R A T
legnali afeenderdi alla imm ortalità
.
per qtiefle
non folamente mll'imprefa Latina fA ir potrai
a tanta altcZ$a
,
che g li
Atri
Re del mondo
perderanno la uijla
,/e
tiuorranno infa tu a r ».
d a re
;
majincQrle Mufi'trancefche. potranno
per quefìi ornamenti andare al pari delle Ro-c
m ane
, esse
delle
.
Greche.
Vtuae
grandeZ^atua
»
che fe AcuCta cofa mancava <t
i molti ornamenti dell1 altiftimo ingegno tuo
;
lagran fabrica
,
che togli apparecchio^ certa-
Contra utente
gitela apporterà*
Ma per
fa r ritorno
MmUatio4
9 c^ e
w h ation negano confiderino
oso ne.
per Dto aquam a brutteZzanengonol* fcritti fa\
A# dalla lor torta openion nafeono
, esse aelld \
gran dtfcordia
;
che /rae /ero e ; esse
ancora que-
,
ssa >
che per leloro campofittovi di qui ad Acun
tempo no» potranno effer ri conofciuti
.,
conte
huomini di Acun fecola, ma, come Scrittori
hiZarrt , 0 di fuo capo non babbiano voluto
convenir con la openton de prudentii»e<w la
ragion , ne con la-natura , ne Con l'arte .
he pur fe leggono i perfetti , troveranno fritta
daQicer. nelfecondo delfuo Oratore
,
che tut­
ti i buoni fecoli quelli eccellenti fritto ti, che
hanno Lanuti , tutti fempre fon convenuti in
imitare un perfetto» Nefarebbe ne i lorofcrit
ti confaceuoUZ&a di Stilo,,fenon battefiero tut-
ti quelli, che infume di opemons'accordarono,
imitato una * llperche mentre fono letti i loro ,
libri
; dalla
forma uniuerfal
,
nellaquA s'accor
daranno, poffono effer giudicati y quAi fuffero
■-
d'un
Jecoloj
esse
guai
JFm'Atro
*
1...,401,402,403,404,405,406,407,408,409,410 412,413,414,415,416,417,418,419,420,421,...516
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