Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 412

D E L L A I M I T A r i
E .
%t
9
i fcritti dt quefli
,
che fenZa-uorma feriuono\
faranno meffi tnfteme
;
duqtà a pochi' anni non
fi potrà dargiud trio, che in un medefimofico-
io fi fiano trovati ,n e che
in
d tu e r ji.ln un
mede]imo no :perche ne anco qtiefti hanno al­
cuno tndriZj(o, alqual tu tù mirino , anXj nel
;
tihr-difco*àe uiada buoni fono tra lordifio r­
ài :
oso
par, cheXtafcuno habbia giurato di\
fare al peggio chepuò
« Non
potranno' ancora»
effer giuricati per ifcrittori d i dtuerfi fecola fi
perche non f i potrà trouar feQplo, alqualfer
finnlitoidine dt openione potej]ero effere affim i-
gha li, conciofia cofa
,
che nef]un di lor fi vuoi
/ dedicare a lingua, che f i poteff'è riferire ad un
fecolo
. Ev
il vero, che
si
potrebbe portarfo rfiK
fferanXa
,se
fujfeuerala openion del ritornò*^
noflro in quefio mondo; che quando effi riter*'
naf]'eru,efftforila poteff'ero rteomfeer , fòla
me*
morta difi cieca openione,
ososa
cofi dura offri*
trattone non fùjfi ancor partita da loro ;
E /V
che più dirò ? effi, quantunque, non fian nati
sa
nella lingua Latina ; ardifiono mtrodur notr
dico figure topuhe, non dico lodeuoli trafilati t
ma ttuoua proprietà di vocaboli
:
perche Cice­
rone
,
oaltri di quelfecolo,
oso
di quella lingua
furono off difar cofi,
oso di
perfuader che cofi
sa-
faccjje
,
mentre
ejfa lingua era in ufo,
oso
ancor
fi andava facendo
. Non
riderefii uoi G alli,
f i io flraniero uolejfe aggiugner vocaboli alla
nofira lingua
?
certo fi
: *oso
pur uenendo'io *
-
no*,
oso
hauendo ad habitat con uoi ; potrei1
<pprender la lingua uoflra * ma non fo tf a .
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