Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 417

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T A T O
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V
dalla n a tu ra tile cofe
, 0
dottarte ancor mefi
fe m luce
;
non fu m i m ai dette da i L atini
,
ci
puoi far parer.L atini
. Quelle tre Mie ittlun-
qi# ha» fornito di badanti parole tutti
i nostri
concetti : iquali fin giunti a quel numero
, che
a
dir tutte le cofi
,
che per lingua, o per cala
-
rno , fi poffono effrim ere, fattsfannò . lrnpè-
roche,
f i come ,fe maneafferò altalfabel o que-
Jìe lettere f . R. effo farebbe manco : conciofia
cofa che quantunque per [altre lettere potejjè-
te\fffife feritti qutfti nomi D io, Angelo,
esse
tu ttig ti'a ltri, d oven on hauefjèro loco
F. IL
M lidim tyo fe
'
Ibifognofuffe di fcriuere
Fritti- .
tefcorfffit;[alphabeto darebbe chiaro
fogno
di
^
Wm fljer perfetto
;
Cofi mofirerebbe imperfet-
tìc to *JMl#
4
trfifnÌQ, quando fi poteffe trovar
esse
penfjvr{oticeìto
9
it ovi loco non uifujfe *al-
laquale.bMianto.riccamento proueduto
* Et
fieom e apprefe ti lettere dettalphabeto > ma
non ancor ffercitate, fcriuerefiimo con afiuno
indugioquefieparole
F
rancefeo R e,
esse
pochi
f
iorni dopo fetida peufarui fu dal calamo fu -
tto fipra fa carta piouerthbono per
/’habito
f a tto i cofi imparato l'ordqie d a i lochi m iei,
fe ra le ungiorno Panimo neh ancora efercitato
■ptw rtun-puchetto
,
ma pei per l'ufo in picchi
um p* asqutftim
r
V /aeoso/^v/^^^e^urw
4
quella <#mpofifJo» a f f a t i nobilita contiguità
f
per la imitazione
,
patxd. meritar laude : Ma
perjiolgcre a buon catnino quei, che ubando-
nato l'hanno fo t per fu ggir la imitatione di al-
im p e r fe tto , ricordami
,
hauer letto
in
u n ii-
y
brelto
1...,407,408,409,410,411,412,413,414,415,416 418,419,420,421,422,423,424,425,426,427,...516
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