Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 423

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T R A T T A T 0 * i 7
di
fi piceiulo ingegno
,
com'io,
oso
occupato tan­
ti anni interno a quefia iniprefa perdi/occupare
altrui
? oso
per far ijpartniar tutta quella età,
f a fvghvno ffendef'gli* huomini
,
mlVacqutfio
delle dotte lingue
>
acetiche le peffano collocar,
m i uefiir le jclentie , che ancora ignudo fon o
,
oso
principalmente
le sacre
frittu re ?
E
t pet
nero dire, io tengo
, oso
certeffon dtfaper. meno
'
d i ciafciino, che dt lettere fi diletti : ma ben
pofiò prom ettere# mio
Ile
,
che di quel poco
9
ch'iofo Kiti poco tempofifarà partecipe,
oso
fer-
uirajfm e
,
coniio
, oso
ta Uo tneglio x quanto
e
dotato di pi# alto ingegno, He. alprefente feri
uo per infognami, w a per dire il paremmo
:
iti
qual fe ut parrà , che giovar ut poj]ài.ue;ren-r
dereti hfinqre a Qio». fa q v a le ogiu ben, proce­
de :fe anco la trovateti, uang.
**
pigliate .il *ni#
buo# upler
3
oso
atta fan debilita feacciaui ba­
tter tompaffiont* Q refa a b fftw ffi& h w x d ir
MiffraJofiqiitaO0» d'ufiperfettofatoFi fffri to
,
wuM, oso/a
openione
di
quelli
osoor,
pana
, f/ja
t i pegany
;
imperoche nenpoffon metter-pare*.,
tiftifrime del fatto equabili >ne del futtabelle,
K/
psffae in quefio negorio dellim itar cofigr f i .
vanno implicando, bor dicendo effer cofaim»
pofiibile y bar non.effer fatica da prendere,ma»
ehr da tu tti
. f i
dee
pigliar quel
,
che
ferij
metto
davanti,,
oso
alcune altre v a n ita
.
nette qua* ,
confondono le parti detta eloquentia : Le quai
cofe mi fanne credere , che fim o fia te da lare,
mujlvppdiamente dette
,
perche non hanno uo-
tuja philofopharintomo a quefio fa to »ne cor*.
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