Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 432

n ELLAIMI TAT IONE. »J
9
, fer
folamenl e confidcrata nelle parole
,
f i come
noquen*
ne anche uriedificio nelle pietre fole
. Et
non*1*
non
altrim enti, che le pietre fan fenfibìle quel tno
-
dello
,
che prima flava occulto nella mente del-
nelle pare
l'architetto
;
cofi le parole firn fentir la fo r m a i
^olc *
dell'eloquentia, laqual prima jen \a caderefiot­
tò l'altrui fenfo, nettammo dell'eloquente fla ­
va ripofia :
esse
di intono
,
fi come quel medefi­
mo modello potrebbe efferfatto fenfibìle da pie­
tre coite , da marmo
bian co
, o da porfido i
coso».
in un medefimo modello dteiotfuentia può effer
uefi
no di parale Galliche, R im ane, Greche ir,
A
diuvjHe è da confìderare , che prim a, che%;
modello venga Ala cognition del fenfo per m e-
\ o delle parole, fia dattmtelletto alla imitatio»
di Acun perfetto ben form ato, introdotto
yessesi
dt/pofio
.
Perciochenon A tnm enti
r
che malti*
edifici fi ueggon fabricaù dimarminobilifiimi
b
fen\a difegno alcuno ; cofi ho uedutofi/efiò m oti,
te compofitioni di belhsfime parole fenzazdeum,
na forma laudabile :
esse
pcrxontrario moltibfó '
modelli d'tndigmsftmè pietrefa tti*
;R
ricordarmi
già in Bologna
,
che uno eccellente aitàtomifla
chiufe un corpo humano in una coffa tutta per­
tugiala ,
esse
poi la effofe ad un corrente d'un
fiume,ilqual per que' pertugi nello{fatto di po­
chi giorni confumò
esse
portò uta tutta la carne
di quel corpo
,
che poi di fe tnofiraua maraui-
>
gitofi fecreti della naturane g li oifi fo li,
-essesa.
nerui rimaf i
.
Cofi fiuto corpo daHe offa. fifteto*.
nuto io affomiglio A modello della eloquente**
dA ti materia x
esse
d A Aifegno fitiffatttm tù y,*
1...,422,423,424,425,426,427,428,429,430,431 433,434,435,436,437,438,439,440,441,442,...516
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