Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 442

ni
fra
*r;,t-u .
Maefik far punire un gentilhuom o-ftfiiw trfy
Ithcui ragioni nonfono
flnse
.
de da uofira Maefià quella mifericorfiia
, oso
quale egli finalmente cotifetuira fo veto *
esse
fe noi crediamo, che'per gr/tpeccàtore , rfy*
egli Thttofnffe
, Aie
hauendo' aimafoato per-
adono a Dio
,
g iff ia d d lt fuad^iferieofoia afo
braceiato; chièdendo
yp-
Jìra
M
aeftà
, «orsa
ella loirtrtiarftfoa quelle#
che fatto ha tifo ? Deh mffericordiofo
Re ,
Deh Clementifiimo Monarca d à Qhriflìani re­
gni
,
non voglia il perfettifiimo giudicio ftpfita
fare ad altrui. queUoin terra
,
che per fe n fo
vorrebbe in cielo. Ma fia lecito d ire
,
che dopo
i molti acquijlati trionfi, dopo le molte hono­
rate Corone, dopo che la tefia di uofira Màe-
fia batterà tocco il Cielo
, esse
li piedi tpèr fitto
[altro Hemi/ferio: mentre la de(Irafuagover­
nerà l'Oriente
, esse
la fm ifira reggerà [O cci­
dente: mentre lafchicna fvafifoppoggierared
mente nettAquilone
3
esse
che la faccia Jùapla-
therà lo Aufiro : Dopo dico un lungo rivolgi­
mento de fecoli
,
quando ejfa mede/ima fifa rà
fa tta defiderofa
>
per fuerchia vecchiezza di
dèporte tl corporeo velo
, esse
di falire in cielo
,
cerco ancor che la maggior parte dt uofira Mae
f i afarà tutta perfettifiim a
,
tutta purifiima
,
tutta divina
;
puro ut è una certa parte xlaqu/t
le non per fuo difetto
,
ma per effer compagna]'
della carne
>
porterà nella /ita feu<fiit\qu
4
lcl&
nuvole to yqualche turbido diiton fo che
.
'
.mando io a V à k a efià , fe .q u e ltiJ u jty a r ie j^
1...,432,433,434,435,436,437,438,439,440,441 443,444,445,446,447,448,449,450,451,452,...516
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