Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 443

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So-
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daliam fericÓr'diJtdi
i) io , o da
quella detta
fu a fentra giuflttta
. e
fe quefio defidererk per
tit(perche uuolfili ad altrui
,
quello che perf i
f i effa non fi eleggerebbe
? MaV
me mifero
, a
Tne
infelice
,
dotteferfratello
, </«aldura
p ig io ­
n e m i tiene
,
pereti non riti puoi tu al prefertiti
aiutare
? T u
fia tetto hai potuto moltefiate con
le tue predicaiioni intenerire uerfo Dio la du­
rezza d im o iti
. osolo con la
tua <lunse
medefi-
m a uoce , non pofjò muouere a pietà il più pie
-
tosa Re del
mondo
? Tu
fia tetto con le tuecra-
tim i haiffeffe fiatepregatòD ioadar perdono
A (peccatori t
oso io non
pofjò piegare quefio
grandifiimo
R e,
che tanto fe gli affòmiglia
,
a
ritenerti nella miferieordia fu a ? Ecco fi-atei-
i o
,
ùedi
,/e
uederpuoi da me lontano incarce­
rato , et»ufo in tiifte tenebre -, pofio in tanto pe
vicolo ; uedìdico
,
f i puri [ lo ultimo 'ufficio
,
che uerfo dt te pud fdre lo unico fratello tuo :
uient m quefio ultimo punto almen conio f i tri­
to tuo
,
ilqualefu fempre meco congiunto
,
uie-
w i, oso a
piedt dello altifim o
Re Francesco
in
quefia tua ultimahora abbracciami, Stringi­
m i, di te riem pim i, ma primieramente fa r t-
uerentiA Apiedi fu r i,
oso
con loro lamentati .
Ardtfci fratello di aprii* quelle tuefuppltcbevo­
lt braccia a q u e fittivigru piedi, peria utatua,
per r honor mio
, sanse
per quello di tutta t i fa-
(
*miglia nofira, quelle Sue /braccia dico ardtfci
,
fupphcbeuolmente aprire
,
tiquali tu tante uol-
stehaijterjò iddio^ perlaJalutedelR eC hri-
1...,433,434,435,436,437,438,439,440,441,442 444,445,446,447,448,449,450,451,452,453,...516
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