Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 444

D I F R A N C I ^
*yt
fiumifim o aperte. Lafjofi tuffo rt
# ,
p e r fa ,
per tanti tuoi offtctj uerfodi mef'Otello. noli,
puffi renderti, finon lagrime
?
L a ff me , che
.
in
luogo d d tuo tanto minacciato corpo, ho»)
posse
d a rti
,
fe»on quefio corpo '. Quefiq corpo *
f ateli*.) quefio fiperd erai
,
li tuo bafierà per
opibtdui x quefia lingua fpotrai anporp ufare ^
quante (i piacerà Jnr gli eterni ì)onori del
Re
Francef io
, esselr
farai conofiere,thè ancor dopo
la crudel morte che ti
e
procacciata,nejfuno fé
;
potrà leuare lo f i irito ,)tefJùnoti potrà levare.
quefia lingua nejfuno quefia uoce, laquale
/...
a te
esse
a me commune;et dedicata alle immorta .
li lode del Qbrifiiarufiirno
Re
Vrancefio : uieni
*
fa tello
, uteni j
piangiamo, infam e
, /tieni co/t ...
lo
fiirito tu o ,
c/;e
io lo raccoglieròy
0
fa raim e,[
co.una tfiejjà cofa
,
in un medefimo c o r
oso
p ò , a perpetuo Jeruttio deljnoJlr%\
o s o .
Re ; p oi,
che i malig n ii
0
^?.
sioso :
d eli, gli
fiieta ti auer
vv oso . osof
fartjnon pojfa-
,.... .. ..
iw
patir ,
. ..
ette
xorpi. Ma, rime, che qui
màco da fonereine
lagrime,
esse
dolo­
ne impedito*
''V'osooso..oso;
E
' s i
1...,434,435,436,437,438,439,440,441,442,443 445,446,447,448,449,450,451,452,453,454,...516
Powered by FlippingBook