Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 415

itti
.1
Y R* A T T A T O
tomenti
d ‘A
Tiftctele ycln haurebbe mai creda*
to
,
che a dieci principtj tutte le cofe, che fané
m ciclo
,
in terra ,
sa
nellabiffìs
,
f i potefiino
ridurre?
sa
purfoiio in luce,
s a
tutto dì
sa
veggono
,
leggono,
s a
f i conofce
,
che fono ha-
fiatiti foli d ieci
.
-Adunque parrà# quefli miei
calunniatori tanto da nucuo
, seio mi
ofjenfio
dar tutti i concetti humanig
,
& tutte le cofe*,
delle quai/i può parlar m tanto numero
,
eh*
iafiante fia ? i quai quantunque afeendano
per loro foprail numero di diecimila: pur di to-
ton e fin più di trecento quarantatre Gover­
natori ,
s a
di quefli Governatori qtiarontano-»
#e G apttam
, s a
de'G afìtani fette
solam ente^
Principi . Taccio de'maggiori fecreti ripofii
veim aggiot numero acconci a far quelle mara­
viglie
,
chel roljor
s a la
nwdefiia. al prefente
s
coprir non m i U fitono
.
Adunque po i
,
cito
noi habbiamo tanti lochi con ta n teim o g io i}
thè pojjòno miniftrar non foUfrtnfe materie S
eruditioni piene
r s a
artifictj connuovi modi
condotti al fenfi : nta ancorale parole,
s a
tufit­
te le dette cofe diflinte a i loro ordini,
che
posa
fin o effer bafianti a tutti gh humani concetti :
fiato mio configito di far di perf ittifim ia u ­
torifi minuta Anatomia i che tutti que?lochi\
thè bau potuto ejjerfatti ricchi dallalingua do*
mbolifiimifcrittori, nonfonofiati contaminati
della linguade'nonperfetti : imperoche, fi co­
me hodetto
>
dove hohauuto modo di mette­
te imoperaforo; nonho voluto ne targento ,
« a
il ferro, ne il piombo
.
Ma >perche alcun um
1...,405,406,407,408,409,410,411,412,413,414 416,417,418,419,420,421,422,423,424,425,...516
Powered by FlippingBook