Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 410

D E L L A I M I T A T I Q N E . -ZZI
fonali non
li pi/tessero
hauer ,feiiò n m g li edir.
fu i antichi ne' quali l'arte dem attoni fermata,
fifùjje
; sa
uenga in defiderio ad ufr architette
de inferi tempi di fare un hello edificio dim at­
toni fecondo d difegho
,
che biweffè fihrfiato,
nella mente, celtio farebbe affretto di abbatter
fa terra alcuno edilieto antico ^ £& con quelle
pietre cottefa r illtm orp
.
& fi*foffìatrflupetto
nobile
;
non dourebbegia leuare i.peZjg di
mu­
ro.
sa
dellafabrica anticaper m ettergjuelUstel­
la fua , che farebbono conofciuti per nonfuai;
ma ridur tutto il muro a quel cumulo di pietre,
/
doue l unafuJ]e dall'altra divifa, fi comefurono
mentre il primo fabricator in opera le m ejfe
.,
e il
nero, cìie, quando uemffe alle cornici, alle
colonne , o ad altra figura di marmore, che
fi/]e in alcun nicchio ; efio la donerebbe confe&r
uar cofi in tera,o per farne alcuna, fimile ad
e/empio di quella ,o per farla in alcun, pru-
dente.modo diuentar , come fu a
.
Et benché,le
parole tu tte, che debbiamo coglier dagli auto­
ri , non debbiamo,ordinar difelpate perJempii
se,
c i
,
che alcune aiicor delle proprie, non che del­
le trafilate uanno accompagnate
, s a
cofi deono
effer confiruate
s a usate;
nondimeno tutte que
J lc
,
che nonfino da effer disgiunte,fono , come
fuffer. ridotte a i loro principi], mentre: uamto
fecondo l'ufo de g li autori con fa loro compa­
gnie
. O
Chrifiianife. o feltcifeimo. Re Erance-
fico, queffi fono i thefori
, s a
le ricchezze della
eloquentia che'lferuo di tua Maeflà Giulio G a-
m^iulio ti apparecchia, quefte.fen le uie
1...,400,401,402,403,404,405,406,407,408,409 411,412,413,414,415,416,417,418,419,420,...516
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