Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 400

D E L L A I M i r r A T I O N E . io?
tk nel f rato , conuten
,
thè ci rivolgiamo
Ala ghirlanda , la qual rim a fe, m atteria).
nervine)
,X e mtc
parole fuonaiio
,
clx la Un-
Lingua
latma con
guae
latma non fi parla più,com e la m ojtra
^rinsesre
popolare, o lagallica,
0
«giàfermata ne'di-
»
hri : essejwt
chenonfiam onatipilei, fe la v o
- o s o 1 >>
pAiMuim»J.Aiae la
togliamo da i li-
uri , dove fi
è
fcrn w a yhon dco da quel
Q che
ci
danno a veder , che un'altra .gbirtindtuper,
loro/peror fi pojft foatta dif iorifm zafoauttk^
falfa imitatrice detta prima
;
n dtiqualnelucd
di parole
, ite
helleZg* d'ordine, negentilezza.
J
di tejluraf i uede ; ma da queifolamente, da i
/> quali tanto ornamento posfiamo bavere
. E/a
fendp. adunque i libri difettiti in m ediocri/uo­
vi ,
0
perfetti ,
0
deelunati, fecondo la me
r.
diucrità, bontà , perfettione ,
0
diìhinario*
nede fecali
;
0
ejfeiulo noi aftretti di coglier^
ti linguario» dalle bocche de gli huomim , m a
da i Ièri
;
perche nop^ pii
* foste
da i perfetti^
ohe
da i mehbuom &
Et
perche
,
fe io ,che fono
Stianterò
*
pojfo i/d a l perfetto fecola leupr
**
qua/i il trìtoidebbA ifotiùtrui lingua mefcQ~
tir uoeaboUfa o mofo d ip a r tir , che non piac­
quero alg ra n fiimo gmdicio di quelli, che nel
più felice fecola in quella lingua parlarono
fcriflero,
0
giudicarfeppero-, fi come quelli,
d?e collatte bevuta Chaiteano
, esse
che dottisfi*
mi infieme nel Senato
3
nclforo* nel popolo con
grauifìm o giudicio.la traitarotto*caftigarajio*
tttujlraronoi
N e
voglio,per fo t
to-
ciò , che noi
p ia n to uforno tilorp fle tte parole \ chedt/Jk*
1...,390,391,392,393,394,395,396,397,398,399 401,402,403,404,405,406,407,408,409,410,...516
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