Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 413

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T /R A T T A T O
aggiugnarle fi fedelmente uocaboli, come fa ­
rebbe un di noi.
E
t fe uoi fitrefie le rifa ,
mentre io tfolefii effer cofi audace nella uofira
lingua y che tuttavia fiorifce- nella bocca
s a
nelle mani del gran
Re, s a
di tanti a ltr i, che
Vaumentano ; più riderebbe Cefare
s a
Cicero»
di Va;fe veder poteffèro quefli nunut tqqQrfa
Minor enor certo farebboncjuefii, fe imitaffe-
ro un Vhnio , o un men buono ; perche potreb-
bonoJperar
,
che fuff'ero da alcun fecolo flati
Contra
intefi yCome figli quel fecolo fiatifofiero,
Et
usar poro
Perc^€
mi f i oppongono dicendo che ne a
le , non O sa re A
ne a Cicerone
è
uenuto detto tutto
rnigUorT
I uèlo >chef i potrebbe dire : il perche afferma-
^
Scrittoi!
. no cchefe ci vogliamofiringere ani uno di que-
f ii perfetti}fara hifogno
,
che lafctamo di dir
tutto quello yche non
e
uenuto detto allautore ,
s a
cofi diueniamo pouen,
s a
non accommoda­
ti a dire il tutto;
A
quefii Affondo , cheper
i
fin , che io poffb hauer oro Tnon voglio near-
g en to, neferro : ne-perche malcunlocomi pò*
|
*'
teffe mancar l'oro; io lo uoglio abandonar%
uedendo yche Vargento o'Iferro mi.poteffe effer
copiofo per tu tto
.
Ma quando haurò meffo in
t
opera tutto lo ro
, s a che
alcuna parte dell'ope­
ra mia dimanda]]e alcunagiunta ; io mi vol­
gerò all*argento , ma al ferro non mai
. . Il
perche è da fiipere
,
che nella gran fabrica del
1
Theatro mio fin per lochi & imagini diffiofh
tutti quei luoghi y che poff'on baffare a tener
collocati,
sa
tniniftrar tutti g li humani con­
cetti
,
tuttofa cofejchefino in tutto il m ondo^*m
1...,403,404,405,406,407,408,409,410,411,412 414,415,416,417,418,419,420,421,422,423,...516
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