Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 232

C I V I IO C A MI L L O . T5*
perche coloro à Audioft partirono per far
(haifa
.
Che
se
baite
fiere [aitopartenza, ferina t,vem'icne
tU
Ufiiar
ti
luogo
J
patiofv
,
farebbe d
fa
configge?}
ti
,
perchefigue di necefiità y che alla partenza di
molti- il luogo
da
loroprima occupat
ofi
si
moflri-
fbutiofo
.
Neper tutto ciò lapartenza, di ancia ha
prodotto
y
come cagion efficiente anello
fia t fa
,
pere/!or mancata cotal atieniione
..
Mae
il Sofa.
quando fi parte da noi ynon ha qne.fia intentio?!
di partirfiperfar. notte
,
ma per volger per la firn
rotonda
sa
infinita Arrida , benché il Petrarca
»
come
Poeta .
effe in
quel luogo
,
Come
ri
Sol noi
ge rinfiammate rote
,
per
dar luogo alla
notte
*
Que/lae V
irgiliana ancora
. V
ef i aura, athirea
.
Volendo dir unterò
, e
form ata da configliente
perche
consegue
necejfariamente t che f i alcuno
utue yfipajca d'acre yne però l'aere è cagion chi
***egli fia unto
.
Et in nutfla dei Petrarca infilar in
terra lafio g lia , che altrove dtjfi y abbandonar
il
*corpo in terra
,
udendo dir
,
.morire
. E
dal me-
defimo luogo necejfarioy ma altrove per contrario,
volendo dir nafetteform ò
figura
dagli
,v
«Itn
ti
cofi
.
A pie de colli\ ove la bella nefia ,
Prese
de le
te. r ?.j
membra pria; »
Perche al nafcerài necefiita precede l'baver
prefi) corpo. Malfa configgenti ma rnviglio fa­
me»t etn due modi
figurò
il
medefimo concetti) di
mifiere , la deve dtjjc
.
Cheg iù
discesa
a provar caldoe giefa
*
s
E
del mortiti fentiron g li occhi fio i
,
S.t
m tin o .quejh aniecedwti
s a tconseguali I
1...,222,223,224,225,226,227,228,229,230,231 233,234,235,236,237,238,239,240,241,242,...516
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