Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 224

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a
m
r
i
L o .
? t
i
fusai,lerar ,
che
Gnidio -r"*'
dipinger Tatto deifo­
nar, imagiruindo quello cnc precedeva alfàune
,
trafifo
figura dal luogo degl
»
aggiunti precedenti,
come
fece ih Tetrarca nell’inchinar de gli-occhi,
quando dijfe » Cava Lucernafomitur d ii
. Per­
che
volendo fonar, noti t di neccfolta prender .a
tromba prima , che potrebbe efferporta alia bocca
da
un'altro
. puo
Set*
ciò aveni
r
s a
perauenturu
attienefipeffe volte
, mae non e
neceffario
oso
, che
foia luogo da gli antecedenti-,
Fw
ancora dal luogo
de gli frum enti della cagion
efficiente
quella fi
Tura d'OuidtVji bc uolenno air la
terra
pro.dur
da
se ,
diffe
.
Kaforoj; intaf
la
nec nlits
,
Sauna
ho
-
m ntbus. Et è
in
alcun modo ntejcoiaio il ì
uog*
de’
centrar
i j
.
Dalla cagion formale pretteancov mode di ue*
*>
fi ir il medefmo concetto , cantare
, /*«
qual quan­
tunque non fiafempiici' ,m a nv.fia con la materia
le
>s a
forfè amara con U fin.de
,
pur chiaramen-
""
te fi
può veder
Lt
fua figura in quelli adiettiui f
chiara fid a n e, angelica, divina
.
Lt ne g li al-
tri efifonip ia r d e n t i uoci
s a helse . Et ,
Docci
parole benefiche pellegrine »
p
ero
che f i come di­
ciamo U cagion material di un u-afo d'argento
oso
for
Taro
ente
, s a
la formale
quella firma,
che
ha
di uaf 'o
,
non di statua , perche fitto à mille for­
me può fig g iacer U materia deli'argento -, Cofila
cagion medertale delie parole
e
o de! canto è
to ,h i efficiente c Lt m ente
,
gii
amenti
,
la lift?
gaia, li denti, le labbra
;
la formate e quellaform a
che la ucce
,
o il fa to ha prejo
di-
parole alte, c
buffe
,
o
dt
canto ,
c
digrido
«.
Che
tutte
qitejh
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