Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 223

.
? o
rato
..
Et per h delti ej]empifi può accogliere
non volendo dir altro concetto che. caniare
, lo
fi­
gura da tutte le dette cagioni
,
egr vi confuma
quattro uxrji
.
t
Dae
gli ifrum enti della cagion efficiente fermo
bellifilm a figura altrove
,
quando volendo nefiir
il mede/imo concetto
,
cantar overparlare
,
drjfe.
O
n d e
le perle , s» d i et frange & ajfrrna
.
Dolci parole
,
bone/le
, (oso
pellegrine
, coso
quefio
concetto t lamentar Cofi us altro luogo.
P E r l s
e roso
ucrm ifiie ove l'accolto Dolor firm ava ar­
r i
dentinoci
coso
belle, imperoche
>
quantunque li
denti chiamati dal Petrarca perle
, (oso le
labbra
,
Toso, soso
appreffo la lìngua
,
difi inguailo
coso
fa c­
ciano efjcr tale
coso
tale la voce
,
nondimeno l'ani­
ma nojìra per cotali ifinim enti
, m »
altrimenti
opera
toso
forma la voce , (he ji faccia
il
fabbro al-
#
cvn
(ho
effetto per L'incudine i l martello, che fo ­
no juot infìrumenti
.
Oiule «e/
primo e
J)
empio la
cagion efficiente diede
f
fecondo il.fitto Copione
ad
Amore,
Fi
nel
fecondo ali accolto dolor , co­
me Poeta y offendo in ambedue ti luoghi ucramen
ee l'anima o mente
,
che t/ir
vogliamo di Laura
:
(oso
l'uno
toso
l'altro c mtfio della cagion form ale,^.
roso sanse
ancora della fin a le. -M ad'ifrum ento
delfio no tifato nelfu dato ejfernpto d'Ounhc
pone luogo
,
onde figuri quei concetto, fonare
Percioche, quantunque dipinga cofi q u e fiifru ­
mento
, C a V A
buccinafum itur illi. Tortilis in
la tu m , qua turbine crefcit ab im o
,
nondimeno è
/
partìcolar definitone della trom ba
,
roso
niente fa
a
nefiir quefio concetto
,
finirne
.
Apprtjfo è da
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