Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 222

G T V L I O C A M I L L O .
ttffcp erargrattofintente
,
finge ch'amore, pri­
ma eh'ej]a incornineiafijè à cantare, inchinajfegli
occhi
di
lei perfa rci veder che Laura con alenai
vergogna incom inciafety ma vergogna che. molto,
ora,imeneo *ggikgnfj]é al fuo canto. Amor dun­
que ju quello che inchino g li occhi . Amore con
le (ue mani jciolfe g li (piriti , cioè il fiato allefu
prone p a rti. remorefinalm enteg ii jciolfe in dol­
cifiuta uoce. ]lquA. timore nondimeno fi»
esse
La»
rapicna d‘Amore 0 d'agni gratm
.
Vcriequai
parole fi può comprènder f(fervi inficine fi luogo
de g li aggiunti precedenti, 0 de g li A tti.ìm pe-
rio (i)vfiti necofsiili ncn e che prima che uno canti,
unium g li occhi d/ vergogna. M ail prtrarcci
puijandu quello , che in Lana
s
oleica proceder
prima che caniaffo
,
iti accompagna per metteree-
^
la qua(i d inaliti a g li occhi.
Mae
in quel Son.Spìr
10 felice
,
(he (i doli (mente , ire volto una dopo
l'altra figuro dalla nera ragion efficiente , che 1
1
$
*f(trt!o animale
,
onero anima
.
dicendo
» «
Spirto felice chefi dolcemente ,
Volger quegli occhi più chiari che'l Sole
>
Et form atu i Joff tri e le parole ,
Xine yche ancor m i fonai» nella m ente,
Cia ti vid i io d'Lonefìo fuoco ardente ,
Metter
i piè f a l'herhe e le viole .
ìmpcrochc non filarneutc dallo(fintò animale
11volger degli occhi , ma il formar delle parole t
0 U ni011cr de'piedi . Et Oiridio quello attribuì
Ala tromba poeticameni e
,
ih e era di Tritone,
imperò che la tromba ncn haurebbe fintatotf i la
ragion efficiente delfie n o
,
non hauefje ciò epe-
C
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