Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 236

G l V L I O C à M I L L O .
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marfigura
,
benché molte locutioni
, flte
figure
nonfono
,
f i formino , quali fono quelle ±non me
Lttct
. «olendo
d ir y m'è noto
,
Ef
»
-se'}' ■
Ncc acjjjuc crudelibus occubat um bris
. Ve..
tendo dir non ejjer morto » Ma S fig u ra te locu­
tioni l/abbiamo detto effer
solamente
quelle
,
che
figurano
, s a
rapprefinlano talmente la cofa t che
et para vederla damanti
. Ev
dunque gentilif i ima
figura prefa dal luogo de* contrari quella del
Pe/,
che
venutogli da dir quefio concetto y Laura par
-
ttrfi da lu i, diffe.
•*-' ■
Deh
perche tacque r
sa
allargo la mano . Im­
peri che dt fopra banca detto.parergli che
Vpen­
sargli
baueff'emojìro effer flato prefo per mano
da Laura cofi \ ?er man m i prefe y
e
diffepn que
jla fjera» Ut chef i benf i confiderà
,
comesi ta
-
^
ier t contrario del dire r cofi allargarla mano è
centrano dett'ha-uer prefi per
mano .
Ma tanto
più
figura allargar ta mano , cljc tacere
,
quanto
più
si
par ueder la cofa dinanzi
. Ma Tthul/o noi*
volendo uefiir concettosi partenza corporale , m a
della parteiiZa di uita quando diffe
*
Et
teneam rnoftens-defictente man» y nonpotè
ufar li contrari] cofimanifefir . Imperoche tener
r
& deficere non-fono utri contrari
] ,
ma tenere
s a -
relinquere, che à dire partenza corporale haureb-
Bono battuto luogo. \lperche volendo dir mori­
re in prefin\ctdi D elia, che
e
preferita d i vita ,
.
mefio inluogo Jirtlenquere , deficere
,
fondando
t
in un luogo
>ctoi nel
luogo de*configuentifimpz
-
rothe al morir di necefina , ponfiguegtonfoLtmem
tc il mancar detta dehilitau mano x m a di tutti
1...,226,227,228,229,230,231,232,233,234,235 237,238,239,240,241,242,243,244,245,246,...516
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