Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 243

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L A T O P I C A D I M.
%
taltre figure per la loro dignità batteranno eccet­
tioneperche il luogo aeramele non
e
più di uno ne
fa più d i uno effetto
,
f i ben
f
autore con molte pa
role lojft'gafje
. E
/figno che dfò uerofia,
e,
che
fi pofjono tutte quelle molte parole rifù ngerfola-
mente à tante t che da un filo uerbo potrebbono
effergovernate . Ecco adunque Virgilio nelpri­
mo ejfimpio y hauendo à uefiir quefio concetto 9
fa r grande occifione
,
che altrintentef i dice, me­
nargrein Strage
,
nonf u contento di quefia uefia,
C adetto, Vtenera per campos, ma permetterci
quafi davanti à g li occhi il furor di Enea^nell'uc­
cider quefio
sa
quello. Ne parendoli da alcuno
de
*
luoghi fum ofirati ,per tirar figura che ciò
operajfè
, tutto
fi riuolfi allaJimilitudine,che di­
cendo tale effer il ftiror di Enea neltuccider
,
qua
le
e
quello del torrente
,
o del tùrbine
,
opera che*»
mettendoci noi dinanzi à g li occhi quello, che tul
tu dì ueggiamo del torrente
, sa
del torbine
,
c f
,mettiamo parimente quello che non vedemmog ià
m a i
. I/
perchexquellc firm litudiw batteranno
gran f o r i a di dipingerci la cofa
,
lequali faranno
m anififitfiime
.
che cofi dalla cofa conofiwta 9 ue
niamo a conofcer quella che non vedemmo g ià
-
m ai t
sase
talhor
V
irgilit) prendefimihtudine da
cofa
,
che non fu uedutagiama i
,
lof a poche uol
te ,
s a /n
tali cofi che l'animo no[Irò almeno fe
Thabbìa imaginato,f i come volendo dimofirarci
,
di qual bellezza
sa
d i qual habito
, sa
di qual
arme ornato foffe Enea
,
aiutando alla caccia,
tratte cofi la firmittudme da Apollo . Quatis%ubi
hibernam, Lyciam, xanthij; fluenUt Deferti, ac
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