Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 242

C T V L I O C A M I L L O .
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N e la figura f i mofira cofi fatta per la fola
virtù della tradat ione
, posta
in quella parola
,
cinto
.
perche parer a noi tl Sole
, come
circondato
toso
uèfitta li ra g g ila molti modifi potrebbe dire.
Et fe. benf i diceffeper traflatione
,
non fi potendo
altrimenti , U concetto nondimeno è di dir quello,
che ci appare ueder nel Sole . Dt che talmente
Ouidio fi mofira invaghito, che in un luogo fece
quefia figura. .
»...
: ,V
A
t genitor ericum caput omne micante
Depofuit radios.
Et in urialtro quefia .
Impofuitq; coma radios
,
dal contrario .
La fim iluudiue
,
mentre è luogo di figurata
locutionefi quella
,
che fi frol rifare quando la co
-
f i foffe tanto flerile , che non potcjfc da alcun al»
^ tro delti predetti luoghi defiderata belleTja par­
torire . Propofloci adunque alcun concetto,
coso
#
fatto con la mente dtfeorfo per tutti li predetti
luoghitnè ueggendo onde coglier fi po/fa modo di
figurare
,
ottimo rifugio farà la fim ilitudine
,
9
a comparatione.Et quantunque dellefirm iiludini
alcune fiano breuigome quelle che un filo concet
to uefono
,
qual
e
quell
j
di Virgilio
1 84. Tor-
rentis aqux, Tel turbinis atri
More
fu ren t. Al­
cune lunghe , che in più parolef i difiendono^ua
le è quella . Quatis apes affate nova per floret
exercet
fih file labor
Cosoc. Nondimeno
ambedue
nafeono da un medefimo luo^o é II perche, fe ben
noftra intentione non è aJegnar alla uotia più pa
role di quelle
v
(he po/fono uefiir un filo concetto
,
nondimeno queflefim tlitu dm i m n altrimenti che
1...,232,233,234,235,236,237,238,239,240,241 243,244,245,246,247,248,249,250,251,252,...516
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