Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 238

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G I V L ! O CA M I L L O.
però che nel [angue , cJ)e è tulle vene,fecondo al­
euti* ElioJofi
,
e
porta la
niLi
.
lit cosolaesaù
tut-
fiof i quefio contrario tu Ila dottrina.
Maeso
altra
bellezza im e fo la ta con le dette figure netti dati
effempt, non è al prefinte luogo di moflrarc.Ren-
.
che fe benf i guarda in quello:
Et
allargò la mane
t luogo mifio con quello degli atti, 0 g ià babbia
tuo detto quelle figure effer divinetuon altramen­
te chegli argomentifortif i n i i , La doue più lue
gin infiemeft te/Jono.Ma hor parliamo de
'
luoghi
[empiici folamente
,
liquati f i ben faranno cono-
f iu ti, facd cofa farla da cortofeer g li m ifii. Sona
ben alcuni altri contrari
,
liquali g ià col Greco
vocabolo fin chiamati antitbett nella parte
de
g li
ornamenti
.
C om e,
Pace non truouo , e non ho dafar guerra.
M*
** di quefii non parliamo alprefinte , fi non di.quel
luogo detto da contrari .onde ancora li forti or*
• mentifi traggono .
'
*
D a g li atti di qualunque animalef i figliòrto
talmente figurar le locutioni
,
che efii amm ali
auàfi al coffetto cif i moftrano
. E/
in uero come
riabbiamo detto
,
benché quefìi luoghi,che hor ad
aprir incominciamo, nonfilano topici,come quel*
li f i fipra
,
onde ancoragli argomentif i muouo*
no
,
nondimeno fin o luoghi d i tal maniera , che
talborpiù uifibili da loro efeono lefigure,che dal
li
T
opici
. l/che
non farà drfficil da conofiere, f i
confideraremo , che à Virgilio effendo venuto dà
dir quefio concetto, non effer lunghifirpi in Ita­
lia
,fi
diede a figurarlo da g li atti,cioe dalli cor~
perai movimenti
f
chefa ilfirpe Amperochc mo~
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