Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 235

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L A T O P TC A D I M,
più dipinga quefìa dagli aggiunti,che quel& di
configgenti
. M.i
per dar effempio in tutte tre lt
maniere ,fta quefio de g li aggiunti precedenti ,
«itre di quello di fopra addotto »
Et
pallida mor­
te futura
. FA
quanto èfuor della firnilitudini
quello del Petr. c’ha fritto m arini
,
che à parlar
cominci
.
N e
g li occhi
sa
nella f onte le parol
e
.
Yfiernpio degli aggiunti accompagnati, Vanterq;
«culai
,
tclumq; teterniti .
lìt
appreffo il Pe­
trarca
.
E la
conta a Vorecchia Lauta g ià tefa.
Perche
f i potrebbe tirar Turco feu \q aggirarft in coft fat­
ta maniera
,
nondimeno e luogo m/fio con quel­
lo de g li a tti
, Ma
quello di
V
irg. è firpplice ag­
giunto accompagnato
, M
ihifitgidus horror,mtm
bra q u a tit
, C
eliduaj; toitfornndtne fanguis
. Et
quello
. F. T
trepida matres preffert ad ubera
0 itos
»
Che necejjario non e fetnpre tremar men­
tre fi ha paura , nèfempre
è
nece/Jario alle donne,
tneutre temono
,
premer
al
petto
U
figliuoli
. C
he
se
Turni
sa
l’altro foffe mctffario yri primo far,eb­
be dal luogo delle cagioni
sa
effetti , il fecondo
ile’ coufeguenti . Effempio d eg li aggiunti (eguen
ti è
,
che mietuto dir
V
irg. poterfi negli olmi in ­
ferir la quercia diffe. Glande in f fies fregere
fu b klm is
,
perche potrebbe
esser
infera à la quer­
ela mlTohno , Lt doue porci entrar non potèfi ero
»
ma quella è da confiq venti. Ornmq; incanuit
albo fiore p tr i
.
Perche fe inferito è il pero neWor­
mo
, s a
che habbta à produrre , di necefitta am-
méne ,che Tomo i mbiancbifca degh altrui frutti
D aliixoturard [igoto ancora gentilmente fa r-
1...,225,226,227,228,229,230,231,232,233,234 236,237,238,239,240,241,242,243,244,245,...516
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