Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 237

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T O P I CA
‘g li altri membri ..Et cofi con doppia figura
R
fa
tieder uno che muore in cofifatto atto fotti. fori è
libero perciò dal luogo de g li a tti
. Si
jpuo beti
talhor tacer uno de' contrari ,
sa
talbqjr noripuò
tacerlo y mafupponerh tn nafeofa dottrina^ qua-
h $ quellofo k
'
• (_.se ._se
oso*
se
Virtù ch'intorno i fior apri
e
rinoue$
D a le tenere piante fue par ch'cfia
*
Ch'altroue
è
cofi detto
...
_se.se
' se se
JU
'herbeUe verdi e i fio rd i coke, mille f i
f i
Sparfifitto quelfelee antiqua e negra f
f
,
Prega» pur efoffolpi*gl*pronta e ttftjtf;*
\lqu al coysetto^fhe
ì
d i camino? p t r f i t y t y
bgrbe
,
in lodefile' piedi in ditte ifi
luos/sa
dmfofa-
tnent* è uejìtto .
M
a nel più configura tratta dàt.
luogo d t contrari
;
de* quali l'uno hafidamente ta
Muto ma nella dojtrttta nafeofo. Imperochc Colo*-
^
nulla comanda che le tenere herbe ftanqfihUate
dell'Immane piante ,
si
come quelle^ Icquqli-pìu
«he d'altro animale h fònonemichò foufoetrana ^
adunque uplfi dal contrario lodar te,piante di
B au?*, accioche in tutte le parti del corpo mo-
ftrafle , che effaauan\a{Je la forte humana .
Ma
pfa
nero cotti contrario non
è
mani
f i
fio
, fi
per
effer taciuto
,
come per ejfer d i ripofia dottrina .
Ef?fintile qutllo ycbe volendo-dn Veffer morta.x
dijjtparlando della rhort
e*
1\t*bar novellamente in ogni urna r
r
Entrò f i lei che riera data in forte
*
se
E t li contrarifono uitiTy
e
m orte
.. Ma
lette d i
nominar v ita ,
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filam ente dimeflra effet entra
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