Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 244

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I O
CÀMi LLO. 71
D
cium maternam innifit Apodo 0 c . Et volendo*
ci parimente moJlrarU
helleosoaedi
D idone
,
ci
meffè cofi avanti Diana . Q uali in
E
urotx ripis
ave per tuga C ìn th i
,
Exercet Diana Choros
. E'
mi nero coftfimigliando Enea 0 Didone à cofa
diurna ypoflo che le divine nonfiano à noflri oc­
chi maniftfle,pur la imaginationefattaci di Apoi
lo 0 di Diana ycelo fa vedere
.
Et quello che è
più lafiiato alla confidetottone , che al fenfo fa
parer la cofa di maefia maggiore
,
cofi il Petrarca
volendo uefìir quefto concetto
,
Laura caminar con
granita, prefi lafim ili Untine dal caminar di uno
Angelo.
Et
cofilafciò nellt mente nofira mag­
gior riverenza di quitta , che'lpurofenfo havreb­
be da altra cofa manifefia porto
,
dicendo
.
Mouer
i pièfra I’herbe
e le
viole,
^
Non
coni: donna
,
ma ccmAngel fittole
-
Mae
l'Oratore f a pur contento di trarre lefue
Jìm tlnudtm da u fi tutte manij'cfe. Ma è molto
da confoderar fottiimn/te in quefia parte, che .
talhor i Poeti pieni di dittino fin ito sfaranno la
proprietà di una cofa, che fai ebbefomilitudme,
per far probabile alcun'altra,
se/toso
ìpofhrar ale»
nafimilitudine
;
0 pergra d a i'ejfem pio. L'cru
ditifim o Petrarca u u l ntfiir quefio concetta $
che ciò che u td e, non è altro , che la fina donna
;
0 perche uedea quefia cofa poco probabile uolfe
aiutarla non con lafirnHitodine del Sole , ma con
la uirtu
,
che
e
nettafim ilitudine
. I
mperochefi-
militudinc manif if a farebbe fiata fe haueff'e
tor­
to;Si
come alcun che ha fifftm ente riguardato nel
Sole, riuoltofi in altraparte
,
non, ut de altro cht
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