Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 84

ciare
lametà tante galee di
nofliroufoAcqualipure armano m
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p en o , laquale
dall’hiftoricoci dee(fierer ico rd a taE t e principalmente pò-,
sia
nef a l d a t i , grnella marnerà deila militiciappreffòpoi nell'armate
negli altri
flormenti
da gucra,grnele
anchor che per lo.
più fo rzadinari nonfi poffano
baiiermolte
;
fonopero
tutte da
'
dinari.Tercioche egli e moltefiate
auuenut, che fenza dinari gra
fònoposìe ìnftemefi come fu nella guerra,che contro à
fecero Ma
tone,gr
Spendio:Et talee hoggidi la rnfitia de , g r de
parte de Francefì. -Sono adunque le forze neramente negli huom in io per
natura,oper difciplina,o pernumero arditi, & forti.Et deeci l ’hiflorico accen
nar talhora,fe efli fono o tutti,o
parte, ocommandati,& in
f a
g r
l ' u n o , g r l ’a l
t
r o .Vero che dal non ci
'Polibio de
ragione l’huomoBupifcecome fia che
iTernani della I
la Liguria,la Lombardia, la Romagna,& la Marcapiana, mettefifiro infte­
me prejfo ad ottocento mila pedoni, & moltipiù
mila
bor di tutta
infiernenonfe
nepofiain tutto,ne anco
che e grandiflima
cofaà
dire,gra penfare. La quarta cofa ch’io conf
l ’uniuerfal bifioria di un imperio, è la maniera del gomm o , con laqualfpffia
m a città nata,con quale fa tta maggiore,con quale
dappri­
ma acquifiato,& con quale poi aumentato
, con quale rnantcntppj
ìBato} con quale altro l’habbia minorefa tto ,& con^qual finito.Et sel\&?hm-
to maniera di gouemoma'hci dicafempre la cafone,per laquale ilf i
fie,gr in qualeflato della città,& altre cofcfamigliami. Tercioche qucjìfof eK-
ga fine importa,perche altri poffa apparare di fuggirei
esfl f i -
guatare
i
buoni,& eleggere una tale forma di loro chefia la citta per arri.-!iarc
a
grande,&à lungo imperio, llche farà l’historico accortamente,s'egli faprat>
difcernereigouerrù infra di loro,& conofcere quanti
,
& quali fìer.o,& quali
fieno i f e m p l i c i , & quali
imBi,grquanti.Etperche io nonmanchi v.e
quefiaparte,io ui accenerò quefle maniere tutteperche uoi pofliate
biflorico ungila effere,ridirle.Et ciò farò io d’altra raaniera,che non fecero,et
MriBotile,grTintone,gir
tuttiglialtri lor
1
quali
alle
Republiche de lor tempi bauendo l'animo, di[fero che
nonpiù erano le
Jempiicimaniere,gr buone,gr tre le contrarie ree.Ma io più alla natura della
cofa aimcinandomhgr allafie r tenga
d e
dopo loro, g r forfè di
,
che è alprefente : dico che
necéfiriacofae, che ogni
di città
in
rnanOìOdi unfolo cittadino-.oper contrario di tutti.Et tra
due
.
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