Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 126

c n i i ù i n c o n f a l a tione
dìqueglihumorì mordenti
,
bancafludiato
chepoi uenutorai a noia quella iuta,varcalo ottanta miglia mare
,
era
paf­
futo
in
^Ancona, e?quindifl efornifinoàJ\oma.D'onde, ffledita una
,
mene ritornano, albo-,-a
. Cosi
fa tta una ricerca de pia cari amici ch'io
ttef i bamto
iuTadoa,ne
fenti;parte dolce%gga,&pamaritu
do l'ammalane che ef i nella mia lontananza haucanp a tite . Da cofi fatto
ra­
gionamento ,
rìuoljio il parlare
uerfogliHindi dello
difi. Et che
'fanno bora leuòflre
legiò
mefferCamillo d Et egli riden
f e nonfapetenulla.Et che r ifo fi io . Ch'io le ho in tutto
f ig ­
gili afe egli
;
g r forami
tuttodato ad altro. E t à cheio . Alala
diffeeiper b o r
a ,& p o i ho pcnficrooieU'bifloria
.
Bcllifimo cambio
bautte noifattoio meffer Camillo finga fa llo , A' degno del bell’animo uo-
flroy
firfommamente ue ne lodo. Et
da
ne di trafeorrore inparlare,per gu far de flutti
begli Hindi,& del
bel- .
lo & pedegrino ingegno ; quando) io
miaccorfi che
Satrioch'eracon lui,A"con meffer Clemente in
reflato alquanto offe-
f i ,&però
d i f f e , Atdunquemeffer Clemente,& io , pofcia che noi
\leggi,non
babbiamobell'animod Al che io tutto del mio errore, & dalla
fe fa fu a , & dalle parole intronato,non rìtrouaua uìa, da entrar ad ifcufirmi
ne di r a d d o l c i r l o ..Ada fine à pena,per
dal
dell'off:fa,
piegai il parlare fuordif i r a d a , A 4 d i f i . Voi me non
./jSlon i
o
,rifpofe eg li. Et io non conofco noi rifpofi i o
.
Ma
non impor-
'
tu.Si importa bene che noi,me conofciate. Sappiate adunque ch'iofono il più
tenero
huomdel mondo
.Etnonho
f i Bareconteaà niun affetto che
miincontri. Et 'n
da,
laqualetutto no i mi comrnuoua . In tal modo,che in un
mo­
mento
auuicnfinente,che da
diuerft affetti, fecondo che
fin o gli oggetti delie mie
fentirnenta. La onde,molto rado mi ucdre
ch'io non
fia intronato
A
(lapido .
n o f c o , A che miincontrano
d'improuifo. Et le coffe cofif
habbia in riverenza: che co f uuole afforza la mia natura. Ter laqual cofa
non prendete à
maraviglia,ch'iohabbia bora
affaire in
momentodatante memorie de miei carifimi amici : dalla
di meffer
. Cantilo ,
A
da'
meonofcimentodi mefferdall'udire che noi lie­
te S a r d o ,
A
dal federe.ul un fuoco Bolognefe..
non
'mai
al miouitilente. E
q u a ilSardo,nelle rifa. Et
fio f i ameffer
Cleme v e
egli c da doucrobalordoccfìui, pche egli
tra
in coffec o f
m v . -
Etio
. '
'
'
' •
0
3
-
1...,116,117,118,119,120,121,122,123,124,125 127,128,129,130,131,132,133,134,135,136,...142
Powered by FlippingBook