Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 115

dalli
D e i
fatto per giuoco,& le miferie cifono f a t e date
,
perche fieno pa­
ragoni,per
acrefimentodeliagioia l
o
r
o
.Et
che la ulta bumana f a pienafempre di
aflitidi
babbui­
no fempre feflar& fo lla rlo i D
e
i
. Ldqualcofa
io
reco io mai
uolonùcrià leggere hisloria.
ripiena delle
difgratie humanefio nonpofio f a r e , ch'io nonne fenta grani-fimo
&
che fempre in leggendole,non pianga amaramente
.
Tencrel­
la molto dee
estere
la itoBra anima ò Tatritio,pofeia che ella è
cofip i a n g i u o l a .Ma io
mirido dicotefii
d ie
,
& mi paionofilmili k fogni, & a farnetichi.
T
1
C.
Et io non
me ne marauiglio,perche noi fietc Mrifiotelieo. L IO
ui importa
?
t
I
a t
Ig. Che perciò portate odio à Viatorie.L.IO
Et che ha qui
àfitrc,oM rifiatile,o
Viatorie?
Meffer
fi ,
che Vlatone il diffe.
I IO T ^ .
Che d i f f e ?
no fa tto gli hiiomini per giuoco.
L I 0 1 rio, che
importa quefio per
l’utile,operlo damo che cipuò f a r i hifloria? V
Io dico che egli importa molto. Tercioche
nonpare bene fa t t o , che noi
ci prendiamogiuoco delle proprie miferie
nVero che tiene
pio'E L I 0 7 f .
Voiandate ò Tatritiomolto fuora.llchc io non
rci rnaipenfato. Ma mi dite, la Tragediafecondo noi,non è ella giuoco, che- ' * g
può portarc'ad intendente huorno utilità ?
Si. L I OLf. Ter
che adunque non lapuò fa re l’hifloria,quefla utilità ?
feria cofa e,
& u cra , & contenente i
medefimicafi,&le medefìme m i f rie, chef i co
g a la Tragedia ? TfellequaH l'huornofauio rimirando,può alla fica ulta
maf i ttrarre ; con la qualepoi indrio^fando tutte fine ,poffa quanto
comportala fortuna bumana, fuggire i cafi
&
in tutto;
o fla r loro alrncn lontano tanto,che efii non
Ter laqual
da donerò è la hifloria
utilfsima& gioucuolcofaoltre
: & per tale
la ho iofempre tenuta & ifiimata
,
& lettala finente. Ma meffer
Donato
«ostro
, & mio,un giorno,ch'io con lui di lei
ragionando
,
molto maggioricofe mifcoperfe:& mi fece di lei molto più alto intendere, di
quello,ch'io mi andana da me fieffi
diuifindo,och’io mai per
fato udito,o letto, i l qual ragionamento io ui ridirò u.olontieri,perche uoi bah
biute ad
ufeiredicufi
nuouafintafia.Laqualecertamente.c
ad
udire.
V JLTl\jVoi
mi
hauete,òmefer
magnifico
l’a­
nima tutta,col nominarmi queslo chiarifilmo
: cui alto
& la prudenza,'& l’eloquenza j & i l caldi/fimo amor iterf i la pa tr ia ,
Cr
la
“K
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