Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 109

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.
4 7
,
lo f i tengo
pcr
fona dd farla
eccellentemente iti
di hifogno depenficri, & delle parole : però cofi
la
V
L E .
Appareccbiateui adunque d ’udirmi.T A- T Ig.Queflo
- ro .
V
a ì
L. lo dico adunque, che egli conmene allo
della uila
altrui direprima di cui egli ci ferine ulta. Tercioche finga queflo, noi ar­
deremmo a lbm o .1 Et ciò
fapremo, s'egli cidirà il nome f i
famiglia, gr della patriafiut.
Di qui f : difirm iuta di
che dal
nafiirnentofino alla morte può a i : effempio dif i dar giouamento al­
trui.
Et ciò faranno non altro chele finattioni, gr f i o i d e t t a t iQ u e ll o
uoi intendete ageuolmente
.
T A
T
fi.Si i n t e n d o V
Al.
L. Ora
fermatela qui unp o c o ,
g r confidcratcda queflo altro canto’.
Tul
tutte
fièattioni f i ,
fin to o da principio cuicenolu i, o da inter
eflerno,
conuienecheei le faccia o perfa to , o
o per f o r t u n a E t
l ’interno comiene chefiao natura,o
a f felettione. Laquale mafia fia
o da natura, oda pafiione a animo, o da
Et queflo
anco intendete i T A 1'}g. Et queflo anchora. V Al. L. Orale ut-,
tioni alle
qualifirenoifiamo f in t i da
cagione
,fi
come non efeono
da noi, cofi ne biafimo,ne lode, nepremio, ne pena ce ne uiene : ne da
. re n o f l r o ,ne da
uiltà,fipuodirittamentedir che nafeano. T .A T lg
aero
V Al L. Et per che elle fono fuori,gr di
cognitione gran
p a rte ,
g rdi noflro
potere,nonfiramefliere eh'huom s'affatichi
quelle attion che altri filato dafato,da fortuna, o d'altrui
f i nonin­
tanto che aiutano,od
impedìfeonole nofìrcpquelle che
Tercioche egli auuienben di
molte uoltc,cheil noflro buono o
efterne cofe,od aiutatofia od impedito à fare alcuna attiene,o buona ,o rea
che fia.Et alhora egli fi dee dir delle cagioni
quel tanto, che f i rie
può papere,oucro che ne appare. T A L lg. Sta ottimamente.
Igeila adunque che lofcrittorc fi affatichi in raccontarci quelle attieni,legna­
li hanno lor nafiirnento
hautodaintrhfiche à noi cagioni
.
É
'
uero.
V A L . Et cofif i t t e attioni, e neceffario che fieno f i t t e da
di cui f i ferine, g r non d'altrui. T A T lg. Et queflo anchora. V A L.
La onde con
riiunpropofito prendonocolquali
uita alimi,
f i diffondon raccontandoifitti degli
annon atti­
nenti. Et la Dio
merce
,f i
fonotrouatide fimi Infiorici de
qua­
li fcriuendo bifioria di uita, ui
hanno pofio dentforgatutti
che
nero ne tempi della uita di colui ;auuenga che egli nonni kaueffe à fa r copi
nenma. Et p enfinocon queflobatterbella maniera di fcriuere ulta
T A T lg . Ter certo
egli
pare
anco me,che efii
di firada, gr.
M
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