Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 207

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L A T O P I C A DI M.
per >jj
er
fko fin o n n n o \0 configito 0 uergog»*
mente circofendendo , concluderebbe facilmente
qttejle non cjj'er perifiafi
.
In nero
quefio argo­
mento ha tanta
saroso,
anzi tanta
Jltybianzjt di
ventate , che non e cofi da J]}rc\gjtre,perche da
ra lume a molti luoghi di quefia beila trnprefa.lo
nel nero r:jpondera y che
sa
7
nome rimate nelj'uo
vigore y
coso
non può arcoferì nere fe medefimo .
Onde udendo circoferiti erey ja Infogno levar lui y
0 porre urialtroyò piti nel juo luogo. Ma quan­
do efio degenera da
sa
in ali un modo y aiìhor può
ejj
cr parte etreoferiuente di fe
fi
efio.
Si
camene
g li eficmpi y ch'io diedi nella deferititene del cie­
lo
,
fatta da Dindio
,
quando difie .
Cadeste sa-
ium
. K/
in quella del mare fatta da Danteymun­
ir e difi e. marmo (noloychef i come quello adien i­
no
>
ndcjìe ydegenera da quefio nome
,
cieloy che
per efjer (ojranttuo
,
0 retto eajo
,
è nel maggior
Jho u/gore yche efier pofja
;
0 marino degenera
da mare{Zofi tutti li genitui enfi macai» detta uir
tute del lor retto, onde ragionevolmente fo n chia­
mati obliqui. Et nel nero fin cofi fatte maniere di
parlare fil geniti ho ha quella medefima uirtu ycht
se
adìettiho fo fie
.
Ccmiofia cofa che quando g li
autori diconotuis éogitationis,
« /s animi r t quel*
lo
Sic
fi oyche fe dacefiero per Iceadìettiuo
y
uis
Co­
gitat tua y 0 uis anim ali>, cioè efia potenza, che
chiamiamo cogitatione,0 animo ".parimente quel
la fiofio è forza dì proponimento , forza d i con-
figlio
>/eroso
di vergogna y.che fe la gentilezza
del parlar hauefic comportato dir forza propofiti
vai,] orza, configlieliina,
saroso
vergognatiuà. x che
1...,197,198,199,200,201,202,203,204,205,206 208,209,210,211,212,213,214,215,216,217,...516
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