Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 198

pèrocbc per epitheti f i deotto leuar quelli
,
che, e
jcrttpre poflono , in alcun tempo ad alcuna partì-
colar cofa convenire
.
non quelli che già furono
.
■*
•> ° 7
con aleunatofa, 0 più non fono,nt farranao.Md
quello nel rimanente, del predetto turfio .
I
nnabihs
inula
.
Potcudo/Ì dir acqua noti rtauivabile
,
0
*
^
acqua , che per
esser
pencolofin n lei, non fi pof­
fa notare,e da ripcner per epitheto. Il perche mol
to fono da fljcr confiderai qufadi ,che g ià una f a
ta f poterono attribuire
. Et
aual'è quello. Vivrà
radices,nella trasformaiione di Dafne. OsteJi leg­
ge .
Pei
modo tarn uelox
,
pigra radid b u>
hor
re.
Percheper dar
/ intitheto alla voce piede, diede
ilirto di pigra alle radici,nellequal/ fingiamo una
fila volta cj]orfi m utali gli humant piedi. Ma U
colonna de* firnpiici confiritera tutti li cofi fatti
»
Y.t f i non come epnheti.
che
ju o officio non è, a l­
meno come adieiiiui
. Il
perche e da
sapere,
che
talhor efio che ha fim b hin \a di epitheto, è ni ca-
%
gion di ju g g ir la proprietà di epit.beto .
T
alhcr
la uoce, à cui efio f i accompagna
. Et
come fui m
cagione efio medefimo, già bhabbiamo detto effer
mentre faapplica, non come perpetuo
,
ò coninnc-
uole in alcun tempoti Benché per una volta fila fi
fi/jè conu-enuto.Laqu.il non potendoforfè più a v ­
venire, nano farebbe tl noflro batterlo colto .
Mae
bora moficartmo , come in cagione può ej]cria no
ce, a cui l'epithetof i può aggiuguere
. Et e
qnan
do efi a è indeterminata 0 non fognata a lignifi­
car cofa alcuna particolare,come quella
a Ohi
dio*
Ne pars fin e era trahatur. Che qn efi a noce
P ars,
effonde indeterminata , 0 generale, a fignifìcar
1...,188,189,190,191,192,193,194,195,196,197 199,200,201,202,203,204,205,206,207,208,...516
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