Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 202

G l V L ì Q
C A M I L L O .
.
dieta,
che
Latino ft dice, labor in ita s . Vera oche
fitto la mede/ima chiave, non follmente potremo
trovar il predetto Epitheto , ma alla f ia colonna,
quefìa lodition amora
>
perder fatica,
coso
f in Hi.
wa quclh epitheti temporali, che ci parra non po­
ter rtiratili compagnia di locutioneafflai farà col
locarfitto g li propri) con quefto K , chefignifica
miaperio, come , monte a/pro
monte 'dilettato­
le
,
ecco che cjaffano di quefli non i perpetuo,
tempera?
. G
off Donna betta y Donna laida
. £#
esse
nel mero non potendo batter in compagnia lo­
cutioni
, che
potè[fieno
«esser
il medefimo per non
fa r concettoyfi contenteranno di effer, come è dei»
to fign ali con la infognata differentia fiotto li lem
fera li. Etperche ancorafino epitheti ch ef pofj'on
dar à nomi
>coso
ep.i
:■
,
che da quelli f i
•'
yjórtp
fray
sset
me parrebbe, che tutti quelliychefi trag­
gono , fiano da riporre nella cohama de*[empiteti
C
omt q uèfio nom e. Amore yfù ò hauer per epi­
theto nobile ,alto y
roso
fim ili temporali.
H
da lui
f i può trar quefia epichetv yamorojo, da dar per
cofi dire alle fiam m e
. Io
direi- che anelli, nobiley
roso
a lto , fifiero da legnar per epitimi fittoi
.
m a,
amorofi,pot chefarà dato per epitl>eto allefiamme
(oso
ad altra coft convenevole, [offe collocata alla
prima colonna del concetto d'amore
,
come firn-
plice , non altrimenti
t
che.nobile ,
coso
alto fra li
debil i loro [empiici y fatto il fuo officio. Impera
che confideraii cofi-traiti dal nome, non
firn epi­
theti almenofitei.
£'
urialtra maniera di' epithe­
ti,che di più uocif i fa , la quale trilhor d'uritfiof­
fa cofa con la petifraf i, di etti d fuo luogo parie»
ir
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