Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 503

mera per
V.
5
.
alUquale m i raccomando
, s a
a
Maestro
Adriano
. Di
Bologna adì . iti. di.
Feh. '
«j-jo. Degvii ancor salutarlo
Eccellente Mac-
(ho mio Compadre
.
<
Se
in quefio me\o tieni(fi alle morii di
V.
5
.
im
buon
s a
bel cavallo
,
di gratia lo fogli,
s a ^
tenga appreffo dife perfino alla venuta Ai
T
he-
f i o , cheferri vici/ u .
lobo acconcio
P
empiito per Camerero del
Cardenal di Ravenna
S.
Dot
tifi
imo
,
s a
ric-
chtftm o
.
J O l T O
Idafre Signora,
s a Si-
I
gnora mia offertiandtfim a .
Per
j
bauermi attigiorni paff'ati già due
fiatefocato un medefimo piede, et
■per tal cagione flato molto male
;
io non ho po­
tuto feriuer a m /fra lllujhe Signoria
,
laqital
fola con ttetto loJfrirìto am o
, s a
honoro :,aif:or
chefompre Lt imagine di leifia dagli occhi del­
l'animo mio vedu ta
.
ma perche con gran com-
pafiunetalhor l>o conofciuto perfona; che più
moffra d'amar con la lingua
,
o con la ferittura;
che neramente non fa col cuore,
s a
io temendo
,
fe to dm o ra fi molto nel far palefi le pafioni
mie a
V. S.
cì/io n onfufi ricevuto dal fuogiu­
ritelo per tale
; le
terrò chiufe nel petto : perch'io
uogbo più toflo languir nel mìoJecreto ; che dar
tm minimo [affretto difltlione a quella lllufìrif-
foma
3
s a
divina Donna, laquale io ho colloca»
1...,493,494,495,496,497,498,499,500,501,502 504,505,506,507,508,509,510,511,512,513,...516
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