Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 507

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#
.
f a
dico per paffar ad altra m ateria
,
ancor che il
Tetrarca da alcuna non fi lontana)]e quando
disse,
Et dannofioguadagno,
oso
atti danno
.
m aio m iriferbo a aprire fecondoil pcttfiero
mio, al mio ven ir, la interpretationì/fel detto
uerfo
, oso
di altri filmili, aiiXì. deglutiti faifi ^
di Vintone : atti quali colui, che gitrgmrfpuo
affai in quefia tuta conoficer del detto honoreu»
leguadagno
.
del qual uogfio , che per me tan­
to fia detto al prefente : perdie /fiero tofio con
la prefentia far piane molte cofe
,
d'intorno le­
gnali per cofi brieui lettere,
oso
piene di quel
rifletto , che mi fi contitene 7ne pojfo, ne deb­
bo , Varò adunque punto qui alla lignificatiori
del guadagno, ben pregando la incomparabi­
le uoftra cortefia , che del guadagno
,
che mi
par hauer fatto detta infinita Immanità di uo­
fira
1
Uufire Signoria
,
degni confermarmi ■ ogni
C\ l
parte integra
.
che cofi come neffuna. altra
Don
ua Riamai più potrà dir , ch'io per lei fifliri ;
cofi cuor non f i troui tra g li huomini
,
fìiòià
che'l mìo,che vantare neramente fi poffa di ha­
uerguadagnato dal uoffro quel, ch'io penfo di
hauer acqui/iato non per miei meriti
;
ma per la
gentilezza del nobilifim o animo di uoffra Si­
gnoria , molto più lllufire
oso
(filendente
;
che
*-raggi fiolari non fon o
. Hor
pajfitndo ad al*,
tra maniera di far partorir al pieno nome di
nofira lllufire Signoria cofe, che per auentura
fiatino anco naffcoje ; dico, che nell'antica prò»,
fietica Theologia erano fette modi di theologi-
%are : de' quali l'uno era citiamato
S i r .
y-v.t
ilqual
1...,497,498,499,500,501,502,503,504,505,506 508,509,510,511,512,513,514,515,516
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