Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 514

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doto A lei yin quel medefinto tempo rk eti'fò ;
delle fue humanfiime lettere.: ti gnali mi*.min
no dato maggiore flin to alia compoftioniche
non hanno tfagto ,tutte le predette inventioni [
l
Deh perche fleffe ttohe non fon io tnfla to
,
an
Zi fottecitato dalle dolcifiime
, oso.
corte/fiime
lettele d ì uoftra Signoria? perche la corte/è
bontà fua tal!>or conia fapie ntifinta fua mnr
^ e , oso
con
li
delicatifiima fua mano non m o-
Lira di tener memoria del perpetuo fim o
suo?
Ma
facendo ritorno a quella , che bora Ito det­
to ,
oso
rittagrmi cortejìa, che in quella m i rne^
Thra \dico ch'io ricetto coti fatto il cuore la libe­
rale offerta, che Vofira Iflufre Signoria
,
ha
degnato farm i ,
oso
è ben ragione f i 'Camma
mia ha dato eterno albergo alla imagine.,
oso
atta maggior parte di
V.
S. che
V .
S.
alberghi
con la cajà fua , & fe m edefma
oso
coiài, che
la tiene caramente dentro di lu i
.
ben prego V
«
.1
ttufi.
5*
che non mofiri quefia lettera# perfi-
% d y fot perch'io l'ho fa tta certo
di-
cuore,
oso
fenza cerimonie
> Io
non ufo conperfine ama*
te
,.oso
cito tr i ttmtnOf, paroledi' oficane
,
ne :»
alcuna maniera eìaganti Tchea mc~bafia <&
firm er fimpheemente,
oso
in quei medefimo
motto, clTio parlo, in finim a To attendo pìif~
àUè cofe ctiio tfógtto dire, cito atte parole orna
-
i r
ae
te dagli occhi didatti ,
oso
che defiaèrano au*T
'rar lungamente lìdie m ani,
oso
nella memoria,
de'Lettori* Frego ancor
sioso
rifrego Immiti
fucile com
pefi
tiotri[che fioro per effer ueduT
1...,504,505,506,507,508,509,510,511,512,513 515,516
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