Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 492

f e , che tanimo perg li occhi raccoglie, mentre
ancora da g li occhi commendate, & dentro
m andateglifono
. Pur
per feguirc, in quan­
to potrò
, il unsero
piacere
,
mi di[porrò a diflen
derni in quefia carta ciò , che in eJJ'olibro non
mi è concefio al prefente
Sono hornai
; se
ni
va per ut memoria; più anni, che con grande
diligenza incominciai ad offeruareli {empii­
ci ,
s a
copulati filatini , come volgari ne g li
fpatiofi campi de più lodati antichifcrittori
s a
quellifecondo Vordine dell*Alfabeto mettere in
*
fteme : ma di cofi fatta fatica non ho ricevuto
maggior profitto, che! conofcere con quanti
s a
quali nomi fi per proprietà, fi ancora per tra
-
fa tto n e uetbi s'accompagnino
.
ìlche pergra­
tia di efempto fi potrà comprender per quefifa
due volgari locutioni, pofie nella lettera .
Abbatterfi in alcuno, onero ad alcuno. Abbai*
tere alcuna cofa'in terra
;
che dalle latine, f r i ­
nendo bora in volgare, nonmouerò parola
Di/o ;
che quantunque le predette fiano ancora
feguite da tutte ta ltr e , in che quefio uerbo Ab»,
battere ha luogo o tranfitiv a , o intranfitiucU
mente
;
nondimeno ciafcuna battendo fignifica­
tione diuerfit
, s a
in nefifuna altra cofa infieme
fimigliandofi, che nel verbo capo della locutio­
ne , pareuami tal ordine non potere efiere pre­
fio a miniflrare la lingua, fe non a colui, che.
a quello d i continuo fofie intcfo
. P
ercioche
sa,,
ad alcuno nuovo nelle dette linguefarà hifogno
di aprire con favella , o con f rittura uno de'
detti [enfi
,
i n quale lettere dell?Alfabeto faprà
'
*99
1...,482,483,484,485,486,487,488,489,490,491 493,494,495,496,497,498,499,500,501,502,...516
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