Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 488

S E M P L I C I .
i 9s
cofiruttionegrammaticale. Terehefe ben tro­
tteremo degli accompagfhiti, che per gramm a-
ticAi regole fifanno
,
cotali non fegniremo per
accompagnati
,
come
3
lodare alcuno , riputar
alcuno fidare ad alcuno qualche cofa
;
Impero-
che per fe la grammaticA regola fa cofi fatte
compagnie
. Er
a noi affai farà mettergli nella
felua de fimplici, ma mentre ci fi pareranno
avanti alcuni propri] della prima maniera
,
cioè
di quelli che lungamente hanno in coflume di
accompagnarfi per fignificare alcuna cofa
3
co­
me prender moglie
,
per maritarf i, imperoche
in luogo di prendere
3
Atro uerbo non baureb­
be lungo
,
cofi facere certiorem
3
che in luogo di
jacere nonf i porrebbe reddere, cofi facere con­
fittiu m , infine contumeliam
,
che ne inferre
com itium , ne facere contumeliam fi trutta in
Cicerone
,
cofi facere uiam , che da noi fi dice
,
esse
anco fa r luogo
.
In fimm a tutti quelli che
per lunga ufatifa fogltono accompagnarfi , per
tùli ebefiano come
3
hauer mefliert ,fa r mefìie-
r i
,
o Infogno, fono locutioni propriamente pro­
prie
.
imperoche quefìejafeiar andare, lafciar
paffare
,
lafciar cantare, andare all*horto
,
an*
dare alla p ia fg # , nonfono dafegnare per
I
och
fiorii quantunque congiunti proprij lefacciano.
Imperni): quefio nome locutione
, corsi
ho det­
to, importa una certa cofa di più che ccjhruttion
grammaticale, ilqual più fi coglie dall'ufo
3
esse
l'usa
non fi può uedere
,
mentre ad infinite cofe
le coffruttioni fi poffòno appicare
3
ma ad al­
cune particolari
.
Quelle ancora locutionipro-
N
iiij
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