Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 471

A
l'alto uojlro
s a
più che humano ingegno.
Debbio le lo d i
, sa g l/
immortali honori ,
Cerron divino,
sa
l’arte y c i grati odori ,
Chefui delgranfecreto date il pegno :
N
novo impero mofirate ,
s a
nuovo Regno ,
Che le corone d'or ,e i vincitori
Lauri vince con tuiti igran thefori ,
Si d’ogni pregio
, sa
d'ogni Tiima è degno
P er
noigià\finto come l'alma f iolta
Da virtù am ica
, sa
per amicoJJnrt»
Faccia al purgato corpo fuo ritorno;
£
t poi che.a lei ogni immonditia è tolta a
Come f i fiacri a lagran Dea del m irto+
V
oifate voi di tanta nottegiorno
.
P
oi che lejfe lafon nel cuoio aurato
In lettre d 'o r, qual era il più perfetto ,
Et di temprate qualità foggetto
;
Onde potrebbe l'buomo ejjer beato ;
E
t com’egli egualmente dementato
Poteva p o t
,
per magiftn'o eletto,
Ogni incarco lajctar
,
ogni diffetto ,
Et l’alma ripigliar in purofia to ,
X*
alma , che con Mercurio nel ritegno
Per Cibele , O rion
, Bacco, A
rifìeo
Affettar dee il ritorno a la magione
V
idegiù fcritto ,
s a
rihebbe doglia, c [degno,
Cotanto ben nonf i riferba a un reo ;
M a al buon Cerron F i loffio Merchionc
.
1...,461,462,463,464,465,466,467,468,469,470 472,473,474,475,476,477,478,479,480,481,...516
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