Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 466

M. C I V L I O C A M I L L O .
*
7
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E ide le [quadre infane
Et dt C
A r L o
tra loro
Tortala fuga imprefia:
La mttoria prortiejja
St uede tutta nelfabril lavoro ;
E'lgran Kc cofuoifigli
*
Coronati di Lauro , y aureigigli»
V er quefio (diffe) ii cafo
» ■
. t .
Fer quefio fiudo*auenne
\ ,
A d Etna d ia n zi
,
mentre fUtto accefe}
Che'l licor dalgran uafo
;
Che'l pesa
non fofienne
,
Rido ruConel temprar Vinfufo arnefei
Onde k ukin paefe
Dal liquido torrente .
D i metallo èfommerfo
.
Et fe
F
ebo peruerfo
Spenfe il lum e
,
eh’ufiia dal fuo Oriente \
Anco Cefar morio,
Quando Etna a i fochi tante parte aprio %
M
entregli Etnei Ciclopi
Eaticauan
l*
incude,
Tremo t i terra
,
e i monti dier mugito
9
Et gli u n i
,
y g l i altri Ethiopi,
E t ciò che’l del rinchiude,
V
iderfia i rotti Àbifii ilgran Codio*
M a, perchegià ogni lito
Branu.ua l'alma luce ,
Si tìnfe il Sol d'ofeuro
;.
E
, come inuido
e
duro ,
VcdfeFalto y gloriofo Duce;
Temendo
,
non cofin i
M
j
1...,456,457,458,459,460,461,462,463,464,465 467,468,469,470,471,472,473,474,475,476,...516
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