Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 460

M. G I V L I O C A M IL L O ,
usy
D /
ben mille mature e bionde fyiche
Cerere ornata
, s a di
fe pieno il como
9
"■
.
D
icea in unf acro a Giove alto f aggiorno
Tra le folenni pompe udendo Pfiche}
*
S
ante parole del coltel nemiche
,
Che fopra i hiandri aitarfate ognigiom *
Q u e l
,
che fojlien il mio candor d'intorno
,
P
ajjar ne Vhumqn Dio con forze amiche :
A l
fècreto honorato* uoftro J'uono
i
Ogni dolcefilentio riaccompagni :
'~ si
C
h'in felue afeonda il più ripofto horrore
T
aciti i peccator gridili perdono;
N
e augel
,
ne Ninfa preffo a noi fi lagni
;
Et
prego a me perpetuo to n ihonore
.
O
echi
,
che uergognar fate lef e tte ,
Qualhorferite lor con maggior lampi
Serenando del delg li aperti campì
, 4*I
E
t moflrandogli cofe affai più belle
;
C
ome d
'A
dna Veterne alte facelle
Giugnete cime ? perche co chiari vampi
Non cofi a luoghi men lontani
s a
ampi
;
O rie lgran mar men rotto da procelle ?
C
he a me uedrefte qui del mio languire
Far tefiimon di
T
lieti il buon conforte
A
le radici delgran Pireneo
.
O
echi
,
che ne Vamaro mio partire
Io
uidi afeiutti
, s a
uaghi di mia morte:
Cofi uedefie hor noi me un lieto O rfeo
.
M
ij
1...,450,451,452,453,454,455,456,457,458,459 461,462,463,464,465,466,467,468,469,470,...516
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