Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 462

M. <
31
V L I O C A M I L L O .
269
F
acendoffeccbio
a la
mia
L 1
d
i A
un rio
;
Che
fogge queto
fcn\a muouer onde
Alfauor di novelle ombrofef
onde ,
Dt quanto moffra a me benigno
sa
pio ;
P
area Vacque correfjcr con dìfio
D'effer dipinte alhor tutte feconde
Verso
il fembiante honor di quelle/fronde
,
Come il lucido corre al negro mio 3
M
a toflo foor de Vabeata parte
L a / huan la figura tnfle
s a
fole
Fatta più bella da unfoaue rtfo
.
C osoa ruscelli
fm plici comparte :
Et agli occhi miei fo lli
,
quando vuole 3
GliJchermifaoi 3 e ìfuo fugace rif i
V
dite r iv i, 0 date al corfiofeno i
.
-I
O
ferina onda eifen va da piano
s a
lento i
Nel
ftccian tremolar pietra, berla
,
0 vento3
Seffrecchi effer volete, 0 cari almeno ;
L I D I A il lume del uifo almo
s a
fre n o
Nel
crejfro d'un di uoi vedendo ffrettio
;
Etfetida i bei color
, presa
Jfrauento
Non cofifoff'e oime, uenuto meno .
G ridaua al cielo , e a i negri hofcbi infieme
incolpando ilfoo foco ,
s a
la mia cura
Con uoce ta l
,
di ancor le valli ingombra
.
B
en puoi veder crudel
,
s'Amor mi preme
, se
Che per te m*è caduta ogni figura.;
E t di me non fon p iù
,
clie parte
#sa
ombra
.
M
tij
1...,452,453,454,455,456,457,458,459,460,461 463,464,465,466,467,468,469,470,471,472,...516
Powered by FlippingBook