Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 289

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ES P O S I T I O N E
ma prima conofre, poi fi pente £r pentendofi
,si-,
rodi
fi fi vergogna
. Coll alle 78.
(guand'to caddi nell'acqua
,
coso
ella [parve.
Ma primafaarut, cb'ejjo cade/fi nell'or.qua del
pianto.Quanto piace al mondo non dtffe a me.
imperoche
il
Petrarca ha mutato l'opinione,fi co­
me ha mutato l'etitfna il mondo non la mutar lo
per la grande ignoranza , in cb'è fipolto
,
le
nerbo nel tempo prefente . Perche fempre è ad un
j j
m odo.
E
un Irreue fogno . Quefia uoce
e
pre-
V
fa dal jonno
,
che debbiamo intendere per tutto il
Sonetto é Si come (opra dicemmo . Et perche fo­
gno è quella uanità
,
che ci par uedere per il fori­
no . Ouero intende i fuorpenfìeri, che f i fa b r i­
ca nanamente nell'etàgiouemle
coso
finnacbiofa i»
torno alle cofi d’amore
,
ouero intende della belle
^
Za di Laura y chelo faceua\ vaneggiare
>
laqual
per effer ben caduco
,
& poco durabile, I'huomo
non deaferm arf in lei.quantunque il mondo pien
rierrori facci altrimenti, ma il Savio auedutofi3
danna quello cheg ià tanto preZ^ava. il perche
(die
4
6.
T
al par gran meraviglia y epoi fiJpreZjta.
Et
dalla poca durabilità della eccellente belle
/,'
diffc alle 9 9 .
Mae
che
?
uicn tardo
, coso
fubito va via •
Ma perche dieeffe vlen tardo
,
diremo
al
fuo
luogo
..
0
, . . . . . .
.
.
'I
IL F I N E D E L L A E S P O SJTIONE
[opra il primo fonetlo del Petrarca
.
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