Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 293

t l
8
E S P O S
1
T I O N E
se ferir
non lo poteva apertamente
,
adunque al­
cuna virtute era in lui da fchermirfe
. Et
poiché
virtù era dimofìra perche Albera non f i potè di lei
f r u ir e
.
Vultimo
T
effetto
e ,
che ricorrt ad-
obicttivile
P E R D O N O .
-
cValcafo
0
Valla prudenza tifie-
m e
.
A .
Colatamente
riprefe Parco
,
nonper vendicar-
fi vilmente
,
ma
B P
er uendkarfì leggiadramente,
Dir
quefie feg u e
,
che caduto in
ae­
nior lodettole
f ia
efcufitbile ,
C. Amor
non effer d a
dannare
,
perche of­
fe
fio
f i vendicò
,
0
di mille ojfefe con
una
gentile.
D .
Dichiaratiòne
,
o narratione della vendetta.
A.
Mette due
•*
L a cagion finale avanti
;
impero-
clie
9
battendo à dire, che Amore* ripren­
dere cehaamente l'arcospremette à che f i­
ne
, 0
pone.duefin i. V prim o
, •
t
Per
far una leggiadra fua vendetta,
G A I fecondo fin e
, FA
'esse ;Vi
Per
punir in un d i ben mille offefi
A. C
datamente Amor l'arco riprefe
.
Comparatione
.
D„
D ichiaratile
9
ove confitma il primo quater-
1...,283,284,285,286,287,288,289,290,291,292 294,295,296,297,298,299,300,301,302,303,...516
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