Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 294

* SOPRA ’L I L
5
ON.
i i j
narìo
.
Imperoche mofira colai fiopraprendi-
mento la utrlù rijlrctta al
cere
efferfi smarri­
ta
, cosowoti
hauer potuto adoperar le
sue
forzfi.
X lt imamente ricorre nel?ultim e terzetto a d u n a
qbìettione
,
doue dimoflra y che ne an e oji po­
r i aiutar con la ragione
.
v
,
L’aereo.
Attribuìfee ad Am or l’arco, fecóndo
il eofiume de g li antichi Po eti
,
ma d i piti finge
eliAm or con l'arco fiu ffe Sialo ne g li occhi d i
La u ra cofi alle
67
.
I uidi amor ch’i begli occhi uoìgea
,
Soaue fi eliogrialtra uiflaofcura
-v Dae
indi in qua m’incominciò apparere
.
Semiuccio, il u id i, e Varco che tendea
j:
E t alle
7
4
.
; *
....
Etfera^Dotm a che con g li occhi\fuoi
arsa
E
t con Varco à cuifiol per fiegno piacqui
F
e U
piaga é il medefimo fa nel Sonetto alle
6
1
.
Amor m’ha pofìo come fiegno a Tirale
.
Ripresa,
quefio uerbofegna che ancor altre uoi
teprefo Vhauea
.
v
"sa % "
Gom ’huom r ottima firrìilitudine
.
E t accom­
pagnò Luogo C r tempo giudiciof'amente , perche
l’uno fienza l’altro effer non può accommodato
.
Erae
la m ia uirtute
. Questo
quaternario ha tal­
mente tenute faticate le m enti de’ lettori , che an­
cora non ripofanpìn alcuno appagamento
.
im ­
peroche pare del tutto, contrario a quello
,
che
se­
gue
in quella par ce che dice
.
-sa
X
ethponon m ipareada f in rip a ro
.
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