Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 277

i o i
E S P O S I T I O N E
duentura niente
,
lequalifignificationi fin o a ba
fianca fitte notte dal mede/imo Poeta alle 9 $ .
I
pur a/colto è noti odo novella
,
Adunque l'aftoltare
fignificando , Tiare atten­
to con l'orecchio
ad
alcuna cofa
,
inchiude defide•
rto
di quella
. Il
perche
è
molto accommodato
ner­
bo à dimofirar la
Tlimagietta quale erano le com
pofitioni del Tetrarcapii» apertamente dimofirau ,
alle
1 3
6.
Et
defuoi detti conferuè
*
Sifanno con diletto in alcun luogo .
Suono
,
accomodata uoceall'afiottare, perciò
-
che nonfi Ha cong li orecchi ad alcuna cofafella
nonhajvono. Rime per f a r differenza tali)or
i;
da uerfi, cheper latini poemi intendi
. V
fa que
- '
(la uoce Rima
,
volendo per quella fignificare la
Voefia
T
ofeana
,
la qual ua tutta fornita di rime
,
\
cioè d i rithmi concordanti.ilperche diffe alle 44
Che non curòg ìamai rime ne u erfi
,
« j
Cioè
,
nefuoi
T
ofeani} ne latinipoemi, Spar-
f e
,
diuolgate
. Sospiri
ondiio nodriua il coregut­
te quefie parole, con la precedente Suono 3 fanno
Verif a fi dell'amorofa compofìttone
,
Imperaci»
non effóndo altro la compofitione d'innamorati
P eofi,
che uno sfogamento
,
f i come
esco
mede-
fimo manifefta alle
9
.
Perche cantando il duolfi difacerba.
x
E t alle 1 4 .
E t perche unpoco nelparlar mi sfogo.
Et alle 3 6.
Dirò perche i fiof f ir parlando han tregua
i
Si comef i legge appreffo Propertio ,
Dicere quo pereasfif e in amore in v a i
,
1...,267,268,269,270,271,272,273,274,275,276 278,279,280,281,282,283,284,285,286,287,...516
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