Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 276

S
0
P R A* L T. S O N .
xor
ùerfi miei,fotti in età giouenetta
,
pur chefia tra
noi, cln per proua intenda amore
>
fpcro trottar-
pit ta non pur perdono del uario siile : ntlqual io
piango 0 ragiono , fia le uane fperanze e'I uan
dòlore
. Et
tutto quel che èpoflo tra il detto uo-
(àtino Voi > 0 quelle parole, "
'•
Oue
fra chi perproua intenda amore
;
è pofió
^
per virtù del Methodo d'interpofìtione
>
che d/man
da la forma di 'rnptpoRn ; che è tutta volùbile. u
Voi tl> afediate in rime Jparfe il fuono, D i
queijofpiri. Tutte quefreparole faum^^pàippcc-
aiv
9
cioè circonfcrittione di auditori o di lettori
,
onero di auditori volontari
de*
miei publicati uer-
v
fi : dijfe le dette parole, ricohfcriuenti nondime­
no quelli. Si come Ale
1 1 8 ,
' * .sa
*
Ch'afcoltate (Tornor odite in rhhè.
J 'v oso ' !
C io è
,
che fete o lettori d i cofe amoro/è,o cotnà '
ponitort di quelle t Afeoltate j quefio nerbò f i- '-
gntfica porgere Vorecchie
,
coti altetìuone àduìtL a­
cuna cofa. Ma udire ha fignfikatiohe d i
r/saetW?
~
cofa che fentir fi pojJà
;
0 udir fi può finita af o t
tare, cioè ferina porre l'orecchio ad alcun fuono
sa
fi come f può cogliereper quel luogo ; alle 1 6 6 ,
Quando udì dir in un fiuon trifio è baffo '.
T/i
qual udire non pofe per Acuii precedente defide-,
rio di raccoglier quelle noci
, ittioso'
fu à cafo
.
Et
affollare ancora fi potrebbefienai udire'. ìmpe-
roche
0 uno c'haueffe gravato l'udito 0 uno
lontano da cofa (per cofi dire
)
audibile ,potrebbo-
no afeàitare t cioè concedereg li orecchi ad alcu­
na cofa
,
in quanto per loro fi poieffe
,
ma per ìut
'*
te ciò l'unopotrebbe m al udire
,
0 l'altro per-
1...,266,267,268,269,270,271,272,273,274,275 277,278,279,280,281,282,283,284,285,286,...516
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