Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 69

un modo,differneffer Antonio
.
Deh per. grafìa foggia:f i
’gìior Contile#!largate alquanto qucsla catena
,
che noi hauete fhiUe-r-a
■cofif i nUnl o f ì r at e c i a i a , per Inquale pojfa
nera,
nonfoiìengo
diuederla cotanto
oprefala io '
fpofeegli. Deb nò
,
di gratinSignor m ì o i o ue nepriego
.
ò Si­
gnor Contile diffe
alhora
il Borghefe, & diteneciò, che noi
r o .
Etnon uimaonaa pietà di lei l'amore
,•
che noi al Tatritio portate,
1
i
Tatrhio,rijpofe il Contile alhora, parla
con tanta
, con
quanta
seglineffoffe inamorato
.
Et, come che egli di tutte le belle ccfc f i
troia fempre fortemente caldo,non per ciò doterebbe egli della
■dolore.Et
iofcntcndolgiunto à q u e l
p
io fingam
uo'tuttamia ulta riuolgendo,tacqui,temendononforfè egli fuor di quiui
fuoi argomenti
mi fuoltolafe,& mifacejje con mio gran pentimento fe lt r a ­
r e . E t dopo impegolo difli, & uoi adunque dite c iò , che ui p a r e . lo dirò
■adunque ,rijpofeil Contile, colui che
ferine, e neceffario chef a intoni
digouernogod
huomdi uolgo.Et ciò anco òdi colui,che allo fcrittorc reca i
riporti de faccef i
.
Quefloc
ucriflimodifeil
.
ò h
go,foggiunfeil Contile,egli cifarà l’bifidelle cofe di piaggia, & barrano
di bclliflime musile. Et queflo è iterifimo anchora , diffe mcjfcr aintoni0
.
Ma
S'egli òhuom
digoucrno,feguìtò il Con tileeg li ìfottop
Giouegouernatordefla t i, fon
filefflallcag li huomini digoucrno. Et
f f li fono cotcHeDecidomandò il Borghefe.La adìdatione,rifpofe il Contile,
c
la
patita
*
L'ima delle quali fempre aggrandifee con mengogna le cofe del f i o
Trencipe,& l’altra tace la ucrità, perchepalefandofene molte, è periglio ta­
le,non fi p à le f ,che taglia riputatione al
gli
per ciò colui ne
f a p u n i t o .Mi
che egli haueffe la firada aperta, per
à
il nero
della bifioria ; & tutto
giuliuo, efr-baldangofo
Orafinche ci ha­
uete motlro il nero dell'bifioria, signor Contile. Forfèfarà tutto il
rio diffe egli , ma in qual modo? Che non altri, foggiunf io , che Trcncipi
flefli fermano
l'bifioria , ò altruialmenofaccefli, & i configli
loro
;
che pure efli il fanno
:
Voi nonnifie te
alhora il
Borghefe, ò Tatritio . Et come difli io n o n
i Trcncipi il uero de con­
figli loro ? Si il fanno efli meglio,che alcuni altro, rifpofe eg li. Et il diranno
efli adunque,fòggia/fi io ?
Mlbora diffeil Borghefe
;
dite
0pure fchergùte ? 'Et io marauigliaio di
dico, foggio/fi,
& da
douero.Et cóme,è cofif i ranaquefia cofi ? Certamente,foggiunfe egli
f i órridendo
,
ci fi par bene, che uoi
habbiufo delle cofe
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