Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 62

ménte gli hanno anco tutti gli
huomininelle
loro , nelle
lor communitàtqualifono le famiglie,& le
La
lu n e , & fa ! tre
dcono per mira,& per fine bauere la felicità,& queflo effèr
mente.laqual cofc,dee effere
prinapalcura coloro,che
gouerao
dell'una,& dell’altra
ragunanga.lqualiper ciò fare,dcono effere Inanimi
tenàcia'fimi,et
fauifiimi.-perche
flappiano,&poffano
guire quefia felicita. Et pili quelli molto,che reggono le città .
quali la
moltitudine de' cittadini,fa molto maggiore ogni diffculta.l modi da
re
queflo fine,fonodue,& più nò.Et ciòfono le
de'cittadini, & le log
gì.Maper
nederepoiquali leggi,& quali
fa re una cornumon
d huomini felice;non uifonopiù di tre fluide.Le
di l
la natura
humana: quali le fanno fare filofofl:o la particolari
cafl,o l’uno,etl'altro
infleme.Incheio mi
let­
to, che beata farà quella città,che farà da huomini
I qua­
li io fo , che
fiatinoinalto,et nelle urfjicrfah contcmplationi. D'altro canto io
leggo che quando Gottifredidi Boghone racquifio'la terra fin ta ,et
regola
re il gouerao
diquel regno,et flabtlrlo,atc/èdaperegrini,che di tutto’l Ciri
ftianefimo
ueniuano
in uifita
del fepolcro,adintenderele ifrog e , le leg
modi de'
reggimenti
de'lorpacfi,ctdelepatrie loro.Et da cofi fa tte infinite re
lattoni,fciegliendoquelle,eleepiti gliparca,che torna[furo à ben di quello f a i o
ordinò
dgouerno,ctl Mflife della baffa,etdell'alta corte fitta.
ujuelIfegnonell'àmietur
firefe, il chefece egli funga dubbio dalla cognition
de'particolari.MaLignrgo,chefecondo me
ricerca
do,et
diuerfePyCpublicheeffaminando.D'onde neformò quella fita
da quale durò
inuiolatacotanti anni.Etfu l'opra
le aie uni
uerfali,conleparticolari.Etquefle
l'buomfipuò per tre acquitlare.O ra
giónando con molti,quale fece
Gottifi'cdi.
0
peregrinando
f e
ligurgo,etZamolfi,& altri
.0
leggendo
attieni buma
ne.La qual io (limo anco più gioueuole,che altra delle/ite
cofa che poffa
l'huomoquiui
nedere,
d r le cofe
le anco della memoria
de' noflripadri,
d
quelle de' giorni nostri. E
nofiro,& dell'altrui,et delle tacine, et
dquali
mite cofe,
f ò t t r a g g e n d o d r oferuan.do, altri nellafina città tradurre,ciò
che le può rendere ulta felice,dr eterna. Et cofifatto fine,ho iofiempre credu-
to& credo, che il fine dell'bifioria fin .
•. .
; . .
1...,52,53,54,55,56,57,58,59,60,61 63,64,65,66,67,68,69,70,71,72,...142
Powered by FlippingBook