Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 68

mo comportare
,
diffe
,
che uoi co/i ci
nòbilite ragionamenti uoflri ■ Et p
ro dlcanfipalefi,&fate, che
negodiamoanchora n o i. Et che è q u e
noi tra
noi
parlate?Et io
riuoltoalContile elif i . lo diman
gbcfe,fe gli piacenti
,
che il
fine dello bifloricofoffeglihuomin
con le cofe particolari
fcguitc,loindrrqgamcnto della lorfelicità
.
Et
egli eflato contento . Et perche ciò dimandate ?
il Contile
. Perche,
rifpofì io , f e e nero quello f
i
n
e
, mifono io accorto,che eg
ria cofa,eh e
l’hifloricodicail nero
, o s o
.
tutti à ridere ■>
&d ijje il Contile., Et che
drcteuoi,òTatritio è
1
Et io alhor tutto
m e , & come d i f i , haucro io forfè detto qualche
? Et quel Pro­
mano alhora per confaiarmi ,ficiocchegja
non battete noi detto già,ma f i
1
bene cofia, che ci e paruta
mettafema
.
Et io
di cofi forte
mente errato,tutto arrofito di
ucrgogna,mifleti cheto. Et il
ra
;
non
uifigomentatc noi per queflo, ò Tatritio', ma diteci la ragione , per
la quale uoi cofi credete
.
Et io iluidirò,
io,tutto d'animofoffief i o l a
hauea intefio dal Landino,che
Virglio, fino maggior poema banca formato,
per dhnoflrar a gli huomini la uia
di cambfelicità ,
copiofiamentefa uedere,[coprendoci con
occulti
di quel grande, &
diuìnToeta. Et il
tri
,
che faHomerone
fiuoiduep o em i. Etfic cofi fiof e , diffe meffer
nio , chefarebbe egli ,per ciò l Io mi
imariffiofi io,che
gilio , & di Homero fo fero fiutole. Et non fono altro
,
d ife egli ; ma che ?
Che adunque importa, riffiofi io,la
ucritaegli f i può la felicità
con fanale infegnarc, & col
fingerf i ad arbitrio le cofe
?
El
qualche cofa,coteflanoftra,diffe
ilContile[arridendo,ma
rio
flu id ità .Et come il
contrario
~
rifpofì io.Col Borghefe inbarca
eg li
.
T
uo
effere coteflo molto bene,
riffiio-,ma io non ne ho memoria. Voi
concordafle infieme replicò egli, che
l’hiflofoffe,memoria delle cofe imma­
ne . Idon cofì
? Cosi
certamente,difi i o . Et che ella banca queflo nome, fog­
giunfe egli,dallo hauere co' propri occhi uedute le cofe . Et queflo anchora
-
Et le cofe, che f i ueggono, nonfono maginate, o fìnte,ma nere. Lfon è cofiii
& non cofi
conuenifle
?
Si
bpercerto, riffiofi io, <&cofi
.
può adunque,foggiunfe il Contile, effere hifloria,
non e di cofe nere, &
cadute fiotto àfentimcnti, o all’intelletto . In f a t t o , d ifi io alhora , egli mi
punfe il cuore di uedere da noi in cotantaflrettcgga l'hiftoria
fio
àp ietà ,
rnlli
foccorrerle:ma uoi dite, ch'io non ho fatto nulla
.
Te
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