Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 97

fc Vai toro a
q u e l l a
fare.
S i,
rifpofi
io,quandcon alcuna cagion
Ma fe a calo,
diagii uengafatta,come s'haurà egli
a
portare
?
Tale la d
egli raccontare,riffiofe egli quale
lacofa
è . Et obligo fi
ro ,
E t
alhora
y[occorrendomi
di
non fo che,difìi cofi. l ì ora egli torna
k
rneutc-.cbe i
filoffifannoquattromaniere
cagione
;
t e ,zEfine
.
Ora dicendo uoi, che
l’hifloricidee recar la ca
fa t to
, di
qual
cagione intendete no i , che egli dea)farlo jL queflo
egli,mirate
qui
.
Lamateria dell'attoredi pace,odi guer­
ra , o dif e d i t i o n e ,nelqualc eglifi
adopraEt form a , il m u d o <&la
maniera
con che egli la f
a
.L'efficiente farà egli fleffo . La
quella cagion du o d
i
c
o
,f a la finale. Bene dite uoi difìi io. & i
Ma
midite anco, gli affetti che mmuono altrui ad operare, hanno efii cagion
finale
i effondo
e'diturbamenti dell’animo
Et io feerno qui difìe
eg li, che l’iraha fine di uendetta, l’odio di nuocere,
la pie­
digiouare, & cofi gli a
l
t
r
i
.Bene fia cotefio,difìi i
rate
òrneffer Lorengp fe uoiu i f e o r g e t e cofa,che faccia per queflo, ch’io dirò.
Et perche
?
diffe
egli.
Ter quello riprefi io, che egli fida tut­
ti i nobili letterati,chemefiiere
di hifioricofia,il raccontaregli effettifoli fo ­
li
.Et che il ricercar la cagionediqualf i uoglia cofa, f a boggimai ufficio
dafilofofo.ò cotefio fi,che efottìi punto,riffiofe eg li. Ma mirate anco
-
Vilmente, fe uoi uedete q u e
l
l
o
,che ueggo io. Et chefdf
f i è il ricercare,riprefe egli,la cagione di alcun fatto,o difcorrerla, ogiudicar­
la
;
praltra c lo (porla,gir raccontarlaIn qual gu fa ditem i
riprefi
i o . In questa,riffiofe egli, che la cagione , in
uera natura, anchor che ca­
gione d’altro fatto f a , ella c però in fe Hcffa, fatto. Et comc tale,ella cade
in trarrarmentodell’hifiorico
.Ma ella è dal filofofo , f i come occulta,
ficoila coffiypucome cagione d'altra,
imicH,
r ic e r c a taH o r a à me
pare,rifpofi
io,di difccrnerla pienamenteEtuoi feguite ad altro. Et e ’ mi
piace bene,che noi
l’i n t e n d i a t e , r i f p o f e e g io
tc.Et ecco il tempo,foggiunfe egli
tofio, ibgrandifìimo animale. Egli
banco,comc appare,foggiunfì io, rotondo
quafi delcielo.Et uedete co­
me ei uà continuo rotando.Io ueggo,riffiofe cglv& egli e anco leggierifimo,<pr
ifdruuiola,ch’huomnonf e n'qiiucde . Et temerci, non foffe attaccato à que-
fio harno che egli ci sfuggirebbe delle mani
. Voi dite
il uero foggiunfì io ;& nonfi uuol
àishamarnon
fatto
compiuta
anatomia. Bene diteuoi,foggiunfeil Guidone. Tercioche egli fug­
gi ad alcuni infiorici moderni,& poi de più famofì prenditori, fi
n er i
mafero
con
ifeorno. Voi dite uero,rifpofi
io;
Ma mirate qui entro riprefe egli
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