Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 95

b vero. La onde,egli e v.cccffino,f)ggi:iì>le
, cì)
i . r
■popiGa sa-di ticfi-Guidone ci dee il mmor hifìcnco rapprefeutarc , che adiri
non
goffi,àragionf i l e t t o prendere,che
non fui efiere potuta. É ragione,
difsi io .
ilche
cifannom o
l
t
i
ci
ir
f i
curatamente
,
i luoghi
, f i
i
tempi deli attiene,
&
: fioe
pia che nerofecondo ch'io odo riffiofi io. Tale adunque la ci racconti
tbìfioricQidijJc egli quale ella
f i fu. É
Et ci narri
figgila fi' meffer Lorea
g
o
,eoa che ella fu dalf i o cominciame
tu
.
L e reeoche corre etiandio l'occafìoneper tutta l'attiene,fi per lefine par­
ti tutte.
Si,rifpofiio,perche tutte hanno mestiere delioccafone di farfi. Et
f i toccafone,ci fi narrerà
apuntatamente,difegli,molto
per Lo fine
della
hifioria:fimolto piùlaci farà, f i nera f i
uedereS econdo
però che
mif i ,nof r a
quì,och'iotraveggo.
meffer
Lorengp,mgifaco f. Et cofi
ancif i
j
r à
,
come f a tutta,f i tutte leparti fue venuta in e ffere ,fi à farf,ftarga dub-
h o , f i a ll bisturia,et ài lettori recherà gran giovarneto.Scnga dubbio recherà.
Et eccovi (fedita ò Tatritio l'attiene tutta,con tutte f i
f i le
trhfìchefue c o f .lo veggo
dipio,òmeffer
vedete,chef i vuoi
bavere grande animo intatte imprefe,foggiunfe egli,f i non]fi
perfa ti cofi eh’d ie fien o .
Et noi pure di bella robci habbiavi a
difeorgando
queflacipolla
dcll'attione. La onde egli ò
tore, f i all'altresì,mae ' bìfigna primaritrovarlo , rifpofì i o , f i poi farn e
anatomia.
Voi dite ài nero,rìprefe
egli,'fi però entriarapiù d e n à
'
carne . Ma egli farà molto m i
g l
i
o r
e
,figgiunfi io
sl *paffo,f i
citiriamo,quafi pefeatori,attaccata al uoflrolaprcda
dell'attore,
deltempo,del modo,f i degli altri
. Etellapreda, che
ci potrebbe arricchire
dil
.ggieri.Etqueflo,ho g
rà rifpofì i o , fe
e f i nifiranno attaccati.Et già quel gentili)nomo ce n
daiofeurtà difie meffer L o r
c
n g o .Mafe nonfoffe n
più entro à quefo pelago à ricercarne. Voi parlate ottimamente, riffiofi io
f i però tiriamo queflo p
a
g
o
.
Et eccouiGuidon
vo,che
ci uieneprefoad un
harnoper
io, f i farà
predafìgodcrc.Etnoi apritelo per
f i cercategl
teriora , fe
egli
uihaueffe entro arena d'oro. Terciochc io odo, che egli
f p a f e e . Et
io'lfarò, rifpofì egli,poi che egli è udente uo i. Et mirate,eh’io
l'apro perlo
raego; f i ni trono entro, ch'altro fono le,eh'a
ci danno,chi,fi quale altri f a : f i altre quell'altre poi,che lo ci
conofee­
re per
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